Ho immaginato cosa potrebbe mai scrivere una ragazza che vive in quell'inferno che chiamano "Terra dei fuochi" in Campania, ma tante altre terre dei fuochi si stanno scoprendo un pò ovunque, anche qui da noi...
"Vivo in via del cancro
33, Terra dei fuochi, Campania-Italia Ho un tumore, come il mio vicino e come il suo vicino. Dicono che si dice
"mal comune mezzo gaudio", ma quando qualcuno muore con questa
malattia, poi, alla fine, nessuno ride. E qui nel condominio tutti hanno perso
qualcuno... e nel condominio accanto.
Qualcuno dice che
siamo solo sfigati, che la sfortuna spesso si accanisce, che forse qualcuno ci
ha fatto il malocchio. Forse, invece, avremmo bisogno solo di una bonifica.
Eppure di tumori ce ne
sono tanti, così a volte ci dividiamo in gruppi e cerchiamo di organizzare una
sola macchina per andare a fare la chemio. Un modo come un altro per
risparmiare. Eppure mia nonna lo diceva sempre che il risparmio non è mai
guadagno. Anche lei è morta, a 92 anni, vecchia ma in salute. Non abitava con
noi ed eravamo sempre noi che andavamo a trovare lei.
Per vent'anni arrivavano coi camion carichi di rifiuti tossici e li interravano, anche i camion, nelle terre vicine alle nostre case...allora doveva esserci un motivo per il quale questa casa non costava tanto! Ci abbiamo vissuto felici finché non si è ammalato il primo di noi, ma era solo il primo e nessuno avrebbe pensato che fosse colpa della casa. Poi un secondo... poi io. Avevamo pensato di venderla, ma nel frattempo anche i vicini si erano ammalati e i vicini dei vicini e qui nessuno vuole venirci a vivere e poi come potremmo vendere una casa malata a gente sana? Poi i prezzi sono crollati. Ci teniamo la casa e rinunciamo al futuro. E proviamo a non fare figli, perché qui i bimbi si ammalano di leucemia.
Per vent'anni arrivavano coi camion carichi di rifiuti tossici e li interravano, anche i camion, nelle terre vicine alle nostre case...allora doveva esserci un motivo per il quale questa casa non costava tanto! Ci abbiamo vissuto felici finché non si è ammalato il primo di noi, ma era solo il primo e nessuno avrebbe pensato che fosse colpa della casa. Poi un secondo... poi io. Avevamo pensato di venderla, ma nel frattempo anche i vicini si erano ammalati e i vicini dei vicini e qui nessuno vuole venirci a vivere e poi come potremmo vendere una casa malata a gente sana? Poi i prezzi sono crollati. Ci teniamo la casa e rinunciamo al futuro. E proviamo a non fare figli, perché qui i bimbi si ammalano di leucemia.
Somigliamo un pò al
triangolo delle bermuda, ma siamo ad un incrocio, però anche qui le persone
spariscono e non tornano più.
Ora i nostri nomi sono
stati scritti su un registro, così come il nome delle nostre malattie. Ci hanno
schedati, ma è l'unico modo per non essere dimenticati. Anche se l'ASL non
vuole ricordarci. Anche se la Regione non vuole ricordarci. Anche se l'Italia
non vuole ricordarci.
In futuro credo che
morirò perché adesso vivo vicino ad una
discarica che non doveva essere pericolosa…Io, speriamo che me la cavo
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