sabato 14 novembre 2009

Morire di fame



1 persona su 6 nel mondo soffre la fame ogni giorno. Con la recente crisi finanziaria, la povertà è alle stelle, ma i nostri governi non riescono a porre in atto azioni significative.Tra pochi giorni, i leader mondiali si incontreranno a Roma per il Vertice Mondiale sulla Sicurezza Alimentare per affrontare questa crisi che aumenta...si riuniscono, parlano, decidono i G6,G8,G15, più aumentano le G e meno si fa per sfamare i popoli...che vergogna! dedico questa poesia ai "grandi della Terra", visto che i "piccoli della Terra" continuano a morire di fame e non avrebbero nemmeno la forza di leggerla...

La fame, il primo e l’ultimo istinto dei viventi
Io scendo tra le genti come un’ombra,
io siedo accanto a ciascuno.
Nessuno mi vede, ma tutti
si guardano in faccia,
e sanno ch’io sono lì.
Il mio silenzio è simile al silenzio della marea
che sommerge il campo di gioco dei bimbi,
simile all’inasprirsi del gelo nelle lente ore notturne,
quando gli uccelli al mattino sono morti.
Gli eserciti travolgono, invadono, distruggono,
con tuono di cannoni dalla terra e dall’aria.
Io sono più tremenda degli eserciti.
Io sono più temuta del cannone.
Re e cancellieri danno ordini
Io non dò ordini a nessuno;
ma sono più ascoltata dei re
e più che non i fervidi oratori.
Io disdico parole, disfo azioni.
Le creature ignude mi conoscono.
Io sono il primo e l’ultimo istinto dei viventi…
Sono la fame.
(Laurence Binyon)

Il risveglio di un'alba chiara...invito, tra il serio e il faceto, a visitare il Molise


Alcuni anni fa, con i colleghi della scuola dove ero titolare, programmammo un gemellaggio con una scuola di Alghero. Fu un'esperienza importante per i ragazzi e per noi docenti, soprattutto per l'organizzazione di tale evento. Decisi di scrivere una guida turistica sul Molise da portare in omaggio alla scuola che ci avrebbe ospitati e per realizzarla chiesi la collaborazone dei ragazzi che, entusiasti quanto me, partirono come schegge a far ricerche sul Molise, perchè volevamo fare una guida spiritosa, non noiosa, fruibile soprattutto dai giovani, veloce, smart...così, navigando navigando, tante furono le curiosità, gli aneddoti, i posti belli molisani che riuscimmo a trovare, che venne su proprio una bella guida...Voglio qui inserire la prefazione alla guida, messa insieme spulciando qua e là tra una storiella e una leggenda, senza violare il copyright (segue bibliografia), ma trovo sia un modo simpatico per invitare le persone a conoscere e a visitare il Molise.


" Sei mai stato nel Molise?…
Benvenuto nel Molise! ma come, esiste? Ebbene sì, c’è un buco nero nello stivale. Non è nella suola e nemmeno sul tacco. Sta grosso modo al centro, anche se è controversa l’esatta collocazione, e corrisponde a una regione chiamata Molise.
Il buco-Molise si rattoppa ogni volta che se ne parla, con quest’esclamazione, sempre la stessa, invariabilmente:” Ah, già, l’Abruzzo…”. Ma che c’entra l’Abruzzo? C’entra, c’entra, perchè l’Abruzzo e il Molise hanno vissuto, fino al 1963, come due cuori in un’unica capanna di cui si conosceva solo la metà abruzzese. Del Molise, invece, non si sa e non si sente dire nulla. Né dove si trovi, come ci si arrivi, chi vi abiti.
Questa è la Regione più sconosciuta e misconosciuta d’Italia, per diversi motivi. Il primo è che non succede praticamente nulla di almeno mediamente interessante, da attrarre l’attenzione degli italiani. Le uniche volte che i Tg nazionali ed internazionali si sono occupati del Molise in maniera ininterrotta, indiscreta e invadente, è stato in occasione del terremoto dello scorso anno. Quello sì è stato un vero scoop per tutti gli organi di informazione!!! hanno scavato tra le macerie dell’animo molisano, hanno spiato il dolore delle mamme e dei padri dei nostri angeli, hanno organizzato collette, partite di calcio, manifestazioni di solidarietà e poi…il Molise è ritornato nel dimenticatoio...
C’è stato un momento di notorietà per il Molise, quando un pm di Tangentopoli, tal Antonio Di Pietro, spargendo a destra e a manca avvisi di garanzia con molti intercalari autoctoni, tipo “…ma che c’azzecca?…”, disse una cosa incredibile che suscitò curiosità, stupore e meraviglia, manco a parlare fosse stato un marziano:” Io sono molisano, non abruzzese”.
Che cosa conoscono gli italiani del Molise?

- Campobasso, capoluogo della Regione, che solo il nome fa incorrere in equivoci: c’è chi pensa sia un campeggio in un fosso e chi l’ ha scambiato per il campo base di Messner nella spedizione sull’Everest;
- prodotti genuini, semplici e gustosi, che non oltrepassano la soglia di casa;
- l’ineffabile,profondo, inscrutabile” Homo Aeserniensis" il primo europeo di 750 mila anni fa;
- le tappe più spaccaschiena del Giro d’Italia;
- Cocco Bill, il cowboy a fumetti, circondato da salsicciotti parlanti, disegnato da Jacovitti;
- Piazza Savoia innevata, sempre le stesse immagini di repertorio, mandate dai Tg nazionali,
quando con le prime nevicate il Molise rimane isolato dal resto d’ Italia.

…quando verrai…
Dai molisani sarai conquistato al primo istante, ma non credere che sia semplice introdurti nei misteri di questa terra. Ti aspettano molte prove: il viaggio, il clima, il cibo e il carattere degli abitanti. I quali saranno affettuosi e ospitali, useranno ogni forma di rispetto, ti faranno sentire viceré e scruteranno nel fondo della tua anima. Non per sapere i fatti tuoi, ma perché hai bucato la cortina di silenzio assoluto che avvolge in tenuta stagna la regione e non hai ceduto ai depistaggi che vogliono far credere che in Molise non ci sia nulla di bello da vedere.
E allora i molisani ti adotteranno e tu proverai il desiderio di raccontare le meraviglie selvagge di questa minuscola terra: pietre che testimoniano la storia di un popolo forte e guerriero, milioni di alberi, tantissima acqua, paesini arroccati sulle pendici dei massicci montuosi, simili a presepi, fontane fraterne, castelli turriti, il mare, le dolci colline, la neve, le belle zampogne, i coltelli affilatissimi, le bronzee campane, gli agriturismi e le centinaia di sagre religiose,…
Ecco, noi ti vogliamo presentare con orgoglio la nostra terra, il nostro Molise, attraverso questa guida rapida:essa vuol essere solo una sintesi della storia, dei costumi, degli usi, delle tradizioni, di un popolo che non vuol piangersi addosso, ma che va fiero delle proprie radici sannite nelle quali ritrova la sua identità.

…come siamo…
Dovunque vi troviate, abitiate o lavoriate, potreste essere circondati da molisani. Nessuno sospetta, infatti, che ci sono più molisani sparsi per il mondo che in terra natìa. Potrebbe essere un molisano il vostro vicino di casa, il macellaio, il nonno della compagna di banco di vostro figlio, il direttore di un quotidiano a diffusione nazionale, persino la moglie di un Presidente della Repubblica!
Il vero, autentico molisano è un esperto nell’arte di mimetizzarsi. E’ un camaleontico Zelig che si cela sotto le sembianze del signore toscano, milanese o piemontese con cui avete parlato, ma nel petto gli batte un cuore molisano.
A questo fenomeno c’è, comunque, una spiegazione e risale a parecchi millenni di anni fa quando, l’umiliazione subita dagli antichi romani con le forche Caudine nella terra del Sannio – siete al corrente dello storico “fattaccio”? -, l’attuale Molise, fece scattare negli imperatori non solo il desiderio di radere al suolo le terre sannite, ma da Roma inviarono la consegna tassativa: ”Voi esistete, ma nessuno deve saperlo”. Dopo le forche Caudine, due molisani su tre se ne andarono, non proprio per scopi turistici, presero ‘e bastimiente pe’ terre assaje luntane, senza mai dare nell’occhio e occultandosi felicemente tra gli abitanti delle nuove terre.
Viaggiare, vagare, errare di qua e di là, si ritrovano alla base del DNA molisano. Un DNA provvisorio.
Tutti i molisani discendono da un unico Padre: il pastore sannita errante.
Fin dai tempi della transumanza - gli spostamenti stagionali delle greggi- il pastore teneva testa alle pecore, le guidava, le accompagnava per pianure, valli e montagne e nei momenti d’ozio suonava la ciaramella.
A questo quadretto bucolico si è forse ispirato San Francesco, di passaggio in alto Molise, nel realizzare il primo presepe.
Con il carattere del pastore errante, i molisani transumanti sono espatriati e altri, invece, sono rimasti di guardia al territorio molisano.
Cosa fanno quei trecentomila e qualcosa, rimasti in Molise?…
Come i loro progenitori sanniti, credono unicamente nel clan familiare, nelle forze della natura e nella provvidenza. Da questa formidabile terna discendono tutte le virtù e tutti i vizi del popolo molisano: che è il più fiero, il più orgoglioso, ma anche quello più rinunciatario e attaccato alle tradizioni.

Se cercate un centro di gravità permanente, che non vi faccia mai cambiare idea sulle cose, sulla gente - come cantava Battiato -, ebbene, lo avete trovato.

E allora, visitatelo questo piccolo e dimenticato Molise e, siamo sicuri, che non lo dimenticherete più!!!
"


N.B: alla prefazione segue poi la guida turistica, ricca di storia e immagini significative.


BIBLIOGRAFIA:


CONOSCERE IL MOLISE RENATO lALLI EDIZIONI ENNE


VIAGGIO IN ITALIA GUIDO PIOVENE MONDADORI


ITALIA DEI SANNITI SOVRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DI ROMA ELECTA


ALMANACCO DEL MOLISE ENZO NOCERA EDIZIONI ENNE


MOLISANI IVANA MULATERO SONDA


MOLISE...DOVE CORRADO CARANO EDIZIONI ENNE


TRADIZIONI E FESTE POPOLARI AUTORI VARI MONDADORI