sabato 30 maggio 2015

Le parole chiave

La campagna elettorale è chiusa …  meno male!!! non se ne poteva più di parole grosse, parolacce, minacce, ingiurie,  tutto in nome della “libertà”,  “giustizia”, “eguaglianza”… parole chiave per una  politica che non potrebbe fare a meno di esse per quel che tali parole significano. Mi ha colpito la violenza, la prepotenza e la tracotanza con cui alcuni leader politici hanno approcciato i loro elettori ed ognuno di essi ha cavalcato un carro, sperando di entrare vincitori per … occupare poltrone.
C’è stato chi, indossando morbide e coloratissime felpe, si è accomodato sul carro dei migranti e dei rom, utilizzando parole violente, minacciando annegamenti, spari, roghi e ruspate a gogò; qualcun altro ha preferito inveire contro la sanità, urlando addosso alle donne di non sottoporsi ad esami diagnostici, come la mammografia, perché, secondo la sua mente ormai in delirio (nome, tra l’altro, del suo cane) sono esami che servono solo per ingrossare le casse di associazioni di ricercatori, offendendo così la professionalità e la competenza di un Professore a cui lui non sarebbe degno nemmeno di pulire le scarpe! anzi , addirittura!, ha trovato lui la giusta terapia per gli uomini malati di cancro alla prostata: scopare, scopare, scopare!!! Ma davvero per questo pagliaccio ci starebbe bene una TAC testa/collo e un bel VAFFA!!!!
C’è chi poi ha fatto leva sui pensionati, dandogli un “contentino”, giusto per … riparare al danno che ha fatto quel governo precedente pieno di soloni e bocconiani. Ma tant’è … e non fa niente se c’è chi, come me, in questo ladrocinio legale ci rimette quasi €3ooo … e chi, invece, addirittura si aumenta il vitalizio, che passa di padre in figlio (leggi Regione Molise).
E poi c’è Lui, l’immortale, l’inossidabile, nonostante la veneranda età (che cerca di mascherare con ripetuti lifting che gli hanno fatto sparire gli occhi) che continua a bla…bla…bla, dimenticando che appena nel 2008 ripeteva a gran voce che la crisi non c’era, che l’Italia era salva e bla…bla…bla…e poi l’Italia si è ritrovata un baratro di debiti che stiamo pagando noi, non certo lui e la sua banda bassotti. Ma il suo grande spirito di sacrificio gli suggerisce che l’Italia ha ancora bisogno di Lui… ma un lifting per cancellare il delirio di onnipotenza, quello no, eh?
Nella mia regione non si vota, ma se si fosse votato, non lo avrei fatto, come faccio ormai da vent’anni, perché do’ un valore diverso a quelle parole chiave: “libertà” “giustizia” “eguaglianza” che se usate come slogan e come retorica finiscono di non sapere di nulla. Le considero le parole più umane, necessarie alla nostra vita. Le parole respiro. Le parole pane. E in Italia queste parole sciorinate, agitate,urlate in questa brutta campagna elettorale chiedono di nuovo a tutti di essere riconosciute e chiedono di essere imparate di nuovo.


Restiamo umani

domenica 24 maggio 2015

Un pieno di legalità

In questi giorni stiamo commemorando Giovanni Falcone, grande uomo e grande magistrato antimafia, ammazzato in un attentato il 23 maggio 1992. E proprio in ricordo di quel terribile evento, il 23 giugno di ogni anno viene ricordata come  “la Giornata della Legalità”. Si rimpallano sulle tv tutti i video, le foto, i servizi di quel giorno terribile e al centro di tutti gli interventi c’è la mafia siciliana, causa di corruzioni, morti, stragi e di cui Giovanni Falcone è diventato il simbolo.
Voglio però fare un’osservazione, che sicuramente molti non approveranno, e premetto che il mio spirito critico non vuol essere irriverenza nei riguardi di Giovanni Falcone – che stimo come uomo e come magistrato – è solo che non esiste più e solo quel tipo di mafia, ce n’è tanta ancora e, purtroppo, anch’essa portatrice di corruzione, violenza, morte, stragi… se parliamo di giornata della legalità, ricordiamo i morti della camorra, della ‘ndrangheta, della terra di mezzo, del ladrocinio che i politici perpetrano nei confronti dei cittadini (dei pensionati, in particolare), dell’omertà di alcuni compagni di classe che hanno visto morire il loro compagno e non hanno visto, sentito, parlato… di un prete che nasconde la verità sulla scomparsa di una donna … della facilità con cui si accusano persone, soprattutto se stranieri, per avere consensi elettorali …. delle condanne o delle scagionature facili e inspiegabili…
Stessa situazione si verifica il 27 gennaio, quando viene commemorata “la Giornata della Memoria” per ricordare l’Olocausto, la pagina più atroce della nostra storia. Bene, parlano solo e soltanto dello sterminio degli ebrei: l’olocausto provocò 30 milioni di morti, di essi 6 milioni erano ebrei gli altri erano disabili, omosessuali, zingari … perché, mi chiedo, non vengono mai ricordati? Nn vi sembra anche questa discriminazione? È così che si vuol educare i giovani alla legalità?
Ma... cos’é la legalità?

«Legalità è il rispetto e la pratica delle leggi. È un'esigenza fondamentale della vita sociale per promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune». Sono parole di un documento del 1991 della Chiesa italiana.

Ergo: Legalità non sono, quindi, solo i magistrati e le forze di polizia, a cui dobbiamo riconoscenza e rispetto. Legalità dobbiamo essere tutti noi. Non può esserci legalità senza uguaglianza! Non possiamo lottare contro le mafie senza politiche sociali, diffusione dei diritti e dei posti di lavoro, senza opportunità per le persone più deboli, per i migranti, per i poveri.
Legalità è responsabilità, anzi corresponsabilità
Non può esserci legalità senza uguaglianza! 
E quindi, quando celebriamo queste giornate commemorative, cerchiamo di non dimenticare nessuno, perché tutte le vittime di corruzione, violenza, morte, stragi, sono vittime di illegalità.


domenica 10 maggio 2015

Auguri, mamme


Auguri a quelle mamme che ancora non sono riuscite a diventarlo, che non pensano ad altro giorno e notte, a quelle che si sottopongono agli interventi più intrusivi e rischiosi, ai viaggi più lontani e costosi.

Auguri a quelle donne che non si sentono tali fino a che non stringono tra le braccia il  loro batuffolo.

Auguri alle donne che sognano una pancia piena di figlio e non hanno paura di nulla, purché accada.

Auguri alle donne che hanno pensato allo studio, alla carriera, alla realizzazione economica e adesso, da vecchie, si guardano in faccia e farebbero qualsiasi cosa per tornare indietro e poter festeggiare questa festa di maggio.

Auguri alle donne che conoscono l'ebbrezza e la gioia di sapersi incinte e mostrano orgogliose il loro pancione.

Auguri a quelle donne che, nonostante la crisi, hanno deciso di far nascere il loro cucciolo.

Auguri a quelle donne che sono diventate madri ed ora si sentono sommerse fino al collo dalle responsabilità, dalle paure, dalle preoccupazioni, e provano talmente tanto senso di colpa per questo, che non se lo sanno raccontare davvero, ma sognano fughe e vite parallele.

Auguri a quelle mamme che hanno subito la separazione e il divorzio e crescono da sole i figli.

Auguri a quelle mamme che si son viste togliere i figli dai cosiddetti servizi sociali.
Auguri alle mamme depresse che guardano i loro figli e sentono di non riuscire neanche a prenderli in braccio, a quelle mamme che il mondo giudica ed abbandona, a quelle mamme sole ed atterrite dal loro stesso bisogno di silenzio e sonno.
Auguri alle mamme che fingono sia tutto una gran figata, un’ infinita pubblicità del Mulino Bianco, un passarsi sorrisi e merende gonfie di gioia ed orgoglio.
Auguri alle mamme che hanno desiderato un figlio per anni e dopo aver vissuto mille avventure e peripezie per averlo, adesso non sono più sicure che quel desiderio fosse giusto per loro.
Auguri alle mamme giovanissime, appena ventenni, che cercano di allattare al seno e contemporaneamente si preoccupano che si sciupi.
Auguri alle mamme che sono sicure di non fare mai abbastanza, a quelle che non se lo
sono mai chiesto e si sono ritrovate figli grandi senza sapere neanche come sia accaduto.
Auguri alle mamme che assitono figli malati, che non dormono più un vero sonno da anni, che corrono ovunque per cercare una cura, che donano i loro organi per dare ancora una volta la vita ai propri figli.
Auguri a quelle mamme che non sanno cosa sia un percentuale di crescita, un'alimentazione sana, e dei denti da curare, ma riescono a ridere con i propri bambini, a crepapelle.
Auguri alle mamme che si dimenticano di sé stesse dal momento esatto in cui i loro figli si aggrappano alle loro mammelle, e poi se lo ricordano d'improvviso anni dopo, inorridendo al solo scoprire cosa sono diventate.
Auguri a chi vuole un figlio e distrugge il proprio matrimonio per questo, a chi ha paura di averlo, a chi si preoccupa delle smagliature, a chi non respira al solo pensiero di ciò che potrebbe capitare ai propri figli da un momento all'altro, a chi riesce a lasciarli andare liberi per il mondo, ed a chi li inchioda ai propri piedi, a chi li stimola ogni giorno, a chi li vizia, a chi li trascura, auguri a chi li sostiene nonostante tutto, a chi non vede l'ora di passargli una passione, di raccontargli una storia, di portarli con sé in un viaggio.
Auguri a quelle mamme che nonostante abbiano tanti bambini, si sentono ancora troppo figlie per ricordarsi di fare le madri.
Auguri a quelle mamme malate che non fanno pesare il loro dolore sui figli.
Auguri a tutte le mamme.
Auguri alla mamma che sono stata in questi 39 anni.


AUGURI A MIA MADRE CHE É L'ORIGINE DELLA MIA MATERNITÀ.