domenica 22 agosto 2010

Il Magico Incanto di un Giardino

Sono esattamente 52 giorni che non pubblico post, come se la chiusura della scuola mi avesse chiuso pure la mente. No, non è così: è stata una scelta di "purificazione",un voler impegnare la mente in tutt'altre faccende, come a non voler partecipare alle vicende politiche, sociali, economiche e non, che hanno caratterizzato quest'estate. Da dove comincio? stavolta comincio da me, tanto quello che penso delle violenze perpetrate sulle donne anche quest'estate, già l'ho raccontato; o della violenza sui bambini ad opera di mamme sempre più scellerate; o delle dame fasciate nelle ville dell'imperatore, o dell' appartamento monegasco che non si sa chi ha lasciato in eredità a chi; o della Russia riarsa con i suoi granai e il suo gas (che pagheremo a caro prezzo...); o della prova "tappo" da infilare sulla bocca di un giacimento petrolifero che, chissà perchè???!!!,è impazzito e ha cominciato ad eruttare...tralasciando pure i problemi locali, regionali e familiari...ma sì, ma chi se ne frega, non vale la pena più nemmeno ascoltarle queste notizie, tanto nulla cambia, anzi, peggiora. E allora voglio raccontare della mia vacanza piccola piccola, perchè è durata solo tre giorni, ma ricca ricca di emozioni e sensazionali scoperte. Tutto è stato organizzato da Stefania, la quale una sera mi comunica telefonicamente:- il giorno tot alle ore tot ci incontriamo alla stazione di Capalbio. non ti preoccupare è già prenotato...>> Che dire?, anzi, che fare? Faccio così: il giorno tot alle ore tot, scendo a Capalbio e la trovo lì che mi aspetta... raggiante mi comunica che il giorno dopo andremo a visitare un luogo speciale: il Giardino dei Tarocchi, che si trova a pochi km da Capalbio. Mi lascio letteralmente guidare da lei, durante tutta la permanenza:il bed&breakfast, il borgo medievale, il castello, le mostre, il mare meraviglioso e selvaggio e...finalmente il Giardino dei Tarocchi, di cui non conoscevo l'esistenza, ma l'autrice, Niki de Saint Phalle, sì, avendo visitato la sua tomba (e quella del suo gatto) nel cimitero di Montparnasse, a Parigi. Arriviamo e subito ci si parano dinanzi delle sculture magnifiche, enormi, coloratissime, sfavillanti di riflessi solari e, a me, sembra davvero di stare su un altro pianeta... Il Giardino dei Tarocchi è un parco artistico composto da ciclopiche sculture, alte dai 12 ai 15 metri, raffiguranti i 22 arcani maggiori dei tarocchi, alla cui realizzazione, Niki de Saint Phalle ha lavorato dal 1980 al 1996, mentre l'apertura al pubblico è avvenuta nel 1997. Il giardino è un vero e proprio museo a cielo aperto, perfettamente inserito nel paesaggio collinare della Maremma, un parco di eccezionale fascino, unico al mondo, uno degli esempi d’arte ambientale più importanti d'Italia. il Giardino è prima di tutto un luogo magico, non di successo: Niki De Saint Phalle l’ha costruito cercando di fuggire la superficialità dei consumi culturali della società di massa. Si tratta anzitutto di un luogo di raccoglimento, destinato all’incontro, alla meditazione, all’esplosione della fantasia e dei sogni. All’ingresso un cartello scritto a mano da Niky ci racconta una storia. Niky, quando tornava in Italia, era solita darsi appuntamento con il marito Jean Tinguely davanti al Duomo di Urbino. Era un piccolo segreto del loro amore, la contemplazione di questo scenario. Quando durante una loro visita trovarono la piazza davanti al Duomo occupata da orde di turisti, coi pullman che coprivano i monumenti, Niki e Jean decisero, molto dolorosamente, che non ci avrebbero messo più piede. Ecco perché il Giardino dei Tarocchi è un luogo diverso. Le enormi statue ispirate alle carte dei tarocchi sono le figure che ci accolgono in un percorso fatto di poesia, dove trionfa l’acqua, la ceramica, decine di migliaia di piastrelle cotte direttamente sul posto in undici anni di duro lavoro. Poi il vetro, gli specchi, i piccoli sentieri dentro cui perdersi. Ogni statua è pensata per essere abitata e si trovano ancora i segni della vita di Niki, che proprio qui ha abitato, a stretto contatto con gli operai del posto, divenuti poi parte della sua stessa famiglia. Le mie emozioni? eccole: il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle è un luogo magico: entrando dall’apertura circolare del giardino ci si lascia alle spalle la realtà e si entra in un mondo fantastico e onirico, che mi ha fatto percepire la sua natura fantastica, sospesa tra cielo e terra, quasi eterea. L’ho immaginata come la sacerdotessa del suo giardino, una creatura dall’incredibile energia. Quando sono entrata nella sua casa piena di specchi, ho creduto di essere nel castello di un mago che aveva creato un incantesimo intorno a me. È una sensazione forte quella che mi ha guidata verso ogni singolo arcano dei Tarocchi, le carte che, come diceva Niki,ci sono state affidate dal destino. Ancora una volta devo a mia figlia Stefania la gioia di aver vissuto queste emozioni e, ancora una volta, sempre Stefania, mi ha stupito per la sua cultura, la sua ricercatezza, la sua estrema sensibilità. Grazie, Stefania. Tvb.