venerdì 24 luglio 2015

Non capisco...


Sarà colpa del caldo, sarà colpa della crisi, sarà colpa dell’età … ma cos’è questa insoddisfazione che avverto nell’aria, questa voglia di non far nulla, di fregarmene dei problemi della società?
No, non è il caldo, non è la crisi, non è l’età … è colpa delle cose che non capisco.
Non capisco il Premier-Pinocchio che non è abbastanza di sinistra, non è abbastanza di destra e non è nemmeno abbastanza democristiano, non è abbastanza vecchio e nemmeno abbastanza giovane, quando lo vedi dire e fare cazzate (leggi Riforma BuonaScuola).
Non capisco l’Uomo che sussurra alle Felpe, la cattiveria che vomita e la cattiveria che alimenta negli altri che, come lui, si credono migliori dei rom, degli extracomunitari, dei neri, dei rifugiati politici, dei meridionali italiani, solo perché hanno avuto la fortuna di nascere in un paese libero e, soprattutto, in una zona di questo paese più ricco e industrializzato. Ma ben presto, forse, capiranno che non è più il bel paese di una volta, quello della Milano da bere… e alla cattiveria come si può rispondere?...dalle malattie si può guarire, dalla cattiveria no!
Non capisco l’Ex-ex-ex che non è più quello di una volta, ma è quello di sempre triste, più triste (anche se si sforza di sorridere sempre), rifatto, più rifatto, vecchio, più vecchio…eppure è sempre a capo di quel carrozzone che perde pezzi, che conta meno, ma conta ancora qualcosa, che sbraita di meno, ma è sempre troppo per chi l’ha sopportato per 20 anni.
Non capisco il Grillo parlante, delle scie chimiche, delle sparate dai palchi dei comizi pubblici, monologhi comici e amari, confezionati apposta per mandare a tutto e a tutti un suo vaffa…
Non capisco l’Angelino, che con tutte le tegole che gli piovono in testa è ancora lì … purtroppo è questa la verità e di fronte a questa verità c’è poco da stare allegri.
Ecco, ora che l’ho scritto  ho capito la causa della mia insoddisfazione, della mia voglia di non far nulla: la delusione!!!


martedì 21 luglio 2015

Gioia di mamma!!!

 Nuove Corrispondenze

Posted on19 luglio 2015
tekiuen riparte dalla galleria Passaggi con “RELOAD – esistenza/resistenza/resilienza”


In RELOAD, l’artista molisana Stefania De Cristofaro in arte tekiuen, che vive e lavora a Pisa, presenta una sintesi della sua recente ricerca, “ripartendo” e facendo il punto sulla propria esperienza artistica ed esistenziale.
Nelle tre sezioni dal titolo Respira  Resisti  Relax, che propone presso la Galleria d’arte contemporanea “Passaggi”diretta da Silvana Vassallo, affronta il tema dell’integrità interiore: il centrarsi/conservarsi innato dell’individuo e il suo costituirsi/modellarsi sul piano culturale.
In Respira riprende un tema ambientalista affrontato in un suo racconto dal titolo “Il piano di fuga”. Nella fantasia letteraria, in un mondo trasformato in una gigantesca camera iperbarica, l’aria è divenuta un bene alla portata di pochi: un gruppo di dissidenti ne conserva alcune scorte solide, sniffandole in una località segreta.
Il tema viene qui rivisitato nella sua componente psicologica.
La mancanza di ossigeno, la sensazione di soffocamento, sono indici di una realtà percepita senza via d’uscita. Il video che viene presentato simula il ritmo e il suono del respiro attraverso il movimento di un velo: la visualizzazione del respiro, praticata in certe discipline orientali, ci consente di riprendere il dominio/controllo di noi stessi riappropriandoci dei nostri ritmi naturali, troppo spesso “sfasati” dal vivere quotidiano. Il lavoro è un invito all’uso consapevole di questa facoltà/risorsa naturale, il cui accesso pare scontato.
In Resisti tekiuen unisce due suoi recenti lavori. Il primo, dal titolo PERSONA PERSONAE. Modulazioni di frequenze tra divenire e dover essere (Seravezza, 2011), in cui attraverso un’installazione sonora invitava le persone a relazionarsi con sé stesse mediante l’ascolto di suoni provenienti da un busto.
tekiuen, PERSONA PERSONAE, Seravezza 2011, vista dell’installazione
Attraverso il suono, che “sintetizza” pensieri, emozioni e azioni quale proiezione di un mondo interiore, siamo invitati ad aprirci al mondo esterno scegliendo di conoscere le storie di una giovane donna italiana e di un giovane uomo immigrato, narrate con immagini e parole, ispirate a un’altra installazione dal titolo PROVA A IMMAGINARE. Esperimento di empatia no border (Pisa, 2012). Qui, in un esercizio “situazionista”, il pubblico era invitato a relazionarsi ad un contesto inedito e significativo. Le persone, prima di avvicinarsi a leggere le storie di donne e uomini migranti, potevano indossare una tuta come quelle esposte a narrarne il vissuto (simili a quelle indossate dal personale di accoglienza e fatte indossare ai migranti al loro sbarco).
In un “gioco” di interscambio, che attiva nuove possibilità di comprensione, ci si mette nei panni dei migranti, dell’altro, sperimentando fisicamente e psicologicamente i limiti della propria e dell’altrui integrità.
Resisti è un invito a prendere coscienza di quanto la resistenza interiore possa essere strumento di difesa e di preservazione di sé stessi, ma anche modalità e pratica di isolamento ed esclusione.
Infine Relax, l’ultimo dei lavori presentati, omaggia una delle più antiche e suggestive pratiche di riflessione della cultura giapponese attraverso l’interazione con un piccolo e giocoso giardino zen: lavorare la sabbia tra le pietre, sublimazione dell’acqua e degli alberi, ha un effetto calmante che aiuta a liberare la propria interiorità in continuo fluire, differente e al contempo uguale a sé stesso, come i segni che si possono tracciare sulla sabbia.
Est modus in rebus («v’è una misura nelle cose; vi sono determinati confini, al di là e al di qua dei quali non può esservi il giusto», Satire I, 1, vv. 106-107) è la sentenza diOrazio che l’artista scrive su uno dei sassi. «Questa massima mi tornò in mente – spiega tekiuen – una sera di qualche anno fa dopo una difficile giornata di lavoro per la preparazione tecnica di uno spettacolo teatrale. Maturai, in quell’occasione, la consapevolezza che tutto può essere risolto e pronto per la prima, nonostante gli ostacoli e le difficoltà. È questa, secondo me, la magia del teatro. Da quel momento, Est modus in rebus ha significato per me “c’è un modo per fare tutte le cose”. Questo modo di pensare l’imprevisto mi tranquillizza ancora oggi quando le cose non vanno per il verso giusto»
«Spero – conclude tekiuen – che questo mantra positivo, nato da uno slittamento semantico, aiuti a donare, nei pochi minuti passati a comporre il piccolo giardino zen, un po’ di pace interiore e di fiducia in sé stessi».
RELOAD – esistenza/resistenza/resilienza ci parla del nostro innato istinto di conservazione che beffa il caso sul suo stesso terreno, volgendo la situazione a proprio favore quando la speranza pare perduta; della nostra resilienza, che è il contrario della fragilità, capacità di “risalire sull’imbarcazione capovolta”: resilienza, derivando dal latino “resalio”, iterativo di “salio”, rimanda infatti a quel significato d’origine. Ma ci parla anche della nostra intelligenza, della sua duttilità, della capacità di adattamento e comprensione che, centrandoci, possiamo offrire alle situazioni più disparate, incomprensibili, destabilizzanti.

             tekiuen,  RELOAD – resisti, Pisa 2015, vista dell’installazione
Galleria Passaggi, via Garofani 14 | Pisa

RELOAD – esistenza/resistenza/resilienza
tekiuen
9 – 19 luglio 2015