martedì 22 settembre 2015

... a me...

Oggi compio 62 anni!!!...ci vorrebbe un decreto interpretativo, così invece di 62 ne farei 26, tanto è un cavillo… perché no?...ma va bene così, dopotutto non capita tutti i giorni compiere 62 anni … un bel numero e anche se spesso mi sento dire “ma non li dimostri”, si sentono, eccome se si sentono!!! E ci sono giorni che non li percepisco, mi sveglio con la forza di un leone, faccio mille cose … altri in cui li sento tutti, pesanti, presenti dal primo all’ultimo.

E allora con molta presunzione dico:

“ Auguri alla grandissima me stessa, a ciò che sono per me stessa e per gli altri, alla forza che nonostante il destino cerchi di minare, ogni volta ne esce raddoppiata, alla capacità di dare piuttosto che alla necessità di ricevere, alla voglia di sorridere a dispetto delle lacrime, alla qualità di essere amica a prescindere, al mio fisico violato da ogni sorta di intervento e terapia che ha la capacità ancora di resistere, al mio cuore che nonostante gli strappi profondi ha sempre la capacità di ritornare ad emozionarmi, farmi sentire serena e stare bene con gli altri.

A me che sono, semplicemente sono… ”!!!

Auguri, Viola!

venerdì 21 agosto 2015

Quattro chiacchiere e un funerale

La notizia è questa: ieri a Roma si sono svolti i funerali di un capomafia molto pericoloso, che circolava a piede libero, sul cui capo non pendeva nessuna accusa. Il funerale si è svolto in modo sfarzoso: 6 cavalli, una Rolls Royce, la banda che intonava le note de "Il padrino", un elicottero che ha cosparso la zona di petali di rose, mentre un maxi manifesto annunciava alla città la morte del "Re di Roma".
L’unica cosa strana e pericolosa in tutta questa storia e su cui si dovrebbe ben indagare, è l’elicottero che ha sorvolato i cieli romani, seminando petali di rose… no, non mi schiero con il capomafia deceduto, è semplicemente che la settimana scorsa, nella mia città, è stato celebrato un funerale simile per la morte di un capo Rom: 4 cavalli, la carrozza con il defunto, la banda (che non ha intonato le note de “il padrino”), la città infiorata con petali di rose lungo tutto il percorso del corteo del funerale. .. ma l’elicottero no… Ecco, il signor di cui tanto si parla, aveva origini Rom: nei riti di quest’etnia i funerali si svolgono in modo sfarzoso, senza risparmio (anche nei cimiteri i loro loculi sono i più ricchi, addobbati come veri e propri altari), ma per celebrarli sono necessarie varie autorizzazioni: prefettura, comune,etc, perché si rallenta il ritmo della vita cittadina e perché comunque non si possono discriminare usi e costumi di altre etnie. Ora, se questi permessi sono stati concessi, se sul defunto non pendeva nessun carico penale (anche se tutti sapevano le sue attività in odor di mafia), perché il sacerdote non avrebbe dovuto celebrare queste esequie? Ripeto, l’unica cosa su cui indagare è il sorvolo dell’elicottero sulla zona. Ma poi, perché sono stati concessi i permessi dalle autorità competenti??? e perché i giornalisti, sempre a caccia di scoop, non fanno queste semplici considerazioni, invece di fare di ogni cosa un caso politico? certo ci sono stati eventi veramente disarmanti nel passato, tipo le madonne in processione che fanno l'inchino sotto la dimora dei capoclan, o, peggio, salme di capi sanguinari della banda della Magliana, sepolti nelle più importanti chiese romane, ma questo fatto mi sembra che esuli un po' da tutto ciò...poi, comunque, sentiremo e vedremo come questo polverone finirà.

giovedì 13 agosto 2015

Mi presento

Ciao, sono Vittorio, sono nato da poche ore, ma già mi considero un bimbo molto fortunato, perché so che lassù in cielo c'è nonna Tattalina che mi proteggerà.
Un grazie e un bacio a tutti quelli che mi ameranno!:):):)




Buona Vita, Vittorio!!!

domenica 9 agosto 2015

L'indispensabile leggerezza dell'essere

"Un viaggiatore prepara lo zaino e si appresta a partire. La meta è la montagna più alta della regione. Sarà un viaggio lungo, forse pericoloso, sicuramente faticoso: cosa portare nello zaino? Qualche cambio di vestito, borraccia, bussola, coltellino svizzero… “lo stretto indispensabile per rimanere leggeri”, pensa il nostro viaggiatore. Quando si è per strada, la leggerezza è indispensabile e ci permette di poter cambiare direzione velocemente o di adattarci alle situazioni più imprevedibili. Un altro regalo della leggerezza è la semplicità. Ci avete mai pensato? Esiste una relazione forte, spesso dimenticata, tra questi due concetti: quando ci si può muovere, quando la mente e il cuore sono leggeri, le scelte facili ci appaiono davanti come un paesaggio limpido, libero da nuvole e nebbia. Un viaggiatore esperto celebra e accoglie a braccia aperte semplicità e leggerezza, facendone preziosi e fedeli compagni di viaggio. Possono sembrare idee banali ma queste due parole nascondono un universo di discussioni filosofiche che sono diventate uno degli argomenti preferiti di poeti, matematici, psicologi e perfino monaci buddisti. La passione per leggerezza e semplicità accomuna veramente molti."

Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore
Italo Calvino

Adoro questa frase di Italo Calvino...se il nostro viaggiatore la leggesse, quello che vedrebbe sarebbe un invito a non appesantire troppo il suo zaino...
Eh, si!!!... è questo che mi ha insegnato la vita e mi dispiace di averlo capito solo ora, dopo che la vita mi ha dato tanti schiaffi in faccia… vivere con leggerezza – che non significa vivere con superficialità – affrontare i problemi con più disinvoltura, concedersi uno svago, fare una pazzia ogni tanto, uscire dai “ranghi”, pensare più a me stessa, insomma … essere meno pesante e saper approcciare le cose difficili con più linearità. Eppure sono un’ottimista, sono solare, ma il mio perfezionismo, il mio ordine mentale, la mia pignoleria e il mio ipercriticismo, mi fanno vivere i problemi con troppa serietà, devo scandagliare, andare a fondo, pensare “ma poi domani se…”
E basta, Viola! Non stare seduta su te stessa, non appesantire il tuo fardello più del dovuto, ascolta il tuo respiro, fai vibrare le tue sensazioni, stacca la spina dai problemi degli altri…e pensa a te, solo a te!!!

martedì 4 agosto 2015

AUGURI !!!

Oggi 41 anni di matrimonio e ripropongo la stessa immagine di due anni a voler significare che nulla è cambiato, ma soprattutto a dimostrare che posso ancora festeggiarlo:):):)

lunedì 3 agosto 2015

Ai molisani DOC:):):)

https://it-it.facebook.com/media/set/?set=a.148060445209390.30361.148021988546569&type=3



































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venerdì 24 luglio 2015

Non capisco...


Sarà colpa del caldo, sarà colpa della crisi, sarà colpa dell’età … ma cos’è questa insoddisfazione che avverto nell’aria, questa voglia di non far nulla, di fregarmene dei problemi della società?
No, non è il caldo, non è la crisi, non è l’età … è colpa delle cose che non capisco.
Non capisco il Premier-Pinocchio che non è abbastanza di sinistra, non è abbastanza di destra e non è nemmeno abbastanza democristiano, non è abbastanza vecchio e nemmeno abbastanza giovane, quando lo vedi dire e fare cazzate (leggi Riforma BuonaScuola).
Non capisco l’Uomo che sussurra alle Felpe, la cattiveria che vomita e la cattiveria che alimenta negli altri che, come lui, si credono migliori dei rom, degli extracomunitari, dei neri, dei rifugiati politici, dei meridionali italiani, solo perché hanno avuto la fortuna di nascere in un paese libero e, soprattutto, in una zona di questo paese più ricco e industrializzato. Ma ben presto, forse, capiranno che non è più il bel paese di una volta, quello della Milano da bere… e alla cattiveria come si può rispondere?...dalle malattie si può guarire, dalla cattiveria no!
Non capisco l’Ex-ex-ex che non è più quello di una volta, ma è quello di sempre triste, più triste (anche se si sforza di sorridere sempre), rifatto, più rifatto, vecchio, più vecchio…eppure è sempre a capo di quel carrozzone che perde pezzi, che conta meno, ma conta ancora qualcosa, che sbraita di meno, ma è sempre troppo per chi l’ha sopportato per 20 anni.
Non capisco il Grillo parlante, delle scie chimiche, delle sparate dai palchi dei comizi pubblici, monologhi comici e amari, confezionati apposta per mandare a tutto e a tutti un suo vaffa…
Non capisco l’Angelino, che con tutte le tegole che gli piovono in testa è ancora lì … purtroppo è questa la verità e di fronte a questa verità c’è poco da stare allegri.
Ecco, ora che l’ho scritto  ho capito la causa della mia insoddisfazione, della mia voglia di non far nulla: la delusione!!!


martedì 21 luglio 2015

Gioia di mamma!!!

 Nuove Corrispondenze

Posted on19 luglio 2015
tekiuen riparte dalla galleria Passaggi con “RELOAD – esistenza/resistenza/resilienza”


In RELOAD, l’artista molisana Stefania De Cristofaro in arte tekiuen, che vive e lavora a Pisa, presenta una sintesi della sua recente ricerca, “ripartendo” e facendo il punto sulla propria esperienza artistica ed esistenziale.
Nelle tre sezioni dal titolo Respira  Resisti  Relax, che propone presso la Galleria d’arte contemporanea “Passaggi”diretta da Silvana Vassallo, affronta il tema dell’integrità interiore: il centrarsi/conservarsi innato dell’individuo e il suo costituirsi/modellarsi sul piano culturale.
In Respira riprende un tema ambientalista affrontato in un suo racconto dal titolo “Il piano di fuga”. Nella fantasia letteraria, in un mondo trasformato in una gigantesca camera iperbarica, l’aria è divenuta un bene alla portata di pochi: un gruppo di dissidenti ne conserva alcune scorte solide, sniffandole in una località segreta.
Il tema viene qui rivisitato nella sua componente psicologica.
La mancanza di ossigeno, la sensazione di soffocamento, sono indici di una realtà percepita senza via d’uscita. Il video che viene presentato simula il ritmo e il suono del respiro attraverso il movimento di un velo: la visualizzazione del respiro, praticata in certe discipline orientali, ci consente di riprendere il dominio/controllo di noi stessi riappropriandoci dei nostri ritmi naturali, troppo spesso “sfasati” dal vivere quotidiano. Il lavoro è un invito all’uso consapevole di questa facoltà/risorsa naturale, il cui accesso pare scontato.
In Resisti tekiuen unisce due suoi recenti lavori. Il primo, dal titolo PERSONA PERSONAE. Modulazioni di frequenze tra divenire e dover essere (Seravezza, 2011), in cui attraverso un’installazione sonora invitava le persone a relazionarsi con sé stesse mediante l’ascolto di suoni provenienti da un busto.
tekiuen, PERSONA PERSONAE, Seravezza 2011, vista dell’installazione
Attraverso il suono, che “sintetizza” pensieri, emozioni e azioni quale proiezione di un mondo interiore, siamo invitati ad aprirci al mondo esterno scegliendo di conoscere le storie di una giovane donna italiana e di un giovane uomo immigrato, narrate con immagini e parole, ispirate a un’altra installazione dal titolo PROVA A IMMAGINARE. Esperimento di empatia no border (Pisa, 2012). Qui, in un esercizio “situazionista”, il pubblico era invitato a relazionarsi ad un contesto inedito e significativo. Le persone, prima di avvicinarsi a leggere le storie di donne e uomini migranti, potevano indossare una tuta come quelle esposte a narrarne il vissuto (simili a quelle indossate dal personale di accoglienza e fatte indossare ai migranti al loro sbarco).
In un “gioco” di interscambio, che attiva nuove possibilità di comprensione, ci si mette nei panni dei migranti, dell’altro, sperimentando fisicamente e psicologicamente i limiti della propria e dell’altrui integrità.
Resisti è un invito a prendere coscienza di quanto la resistenza interiore possa essere strumento di difesa e di preservazione di sé stessi, ma anche modalità e pratica di isolamento ed esclusione.
Infine Relax, l’ultimo dei lavori presentati, omaggia una delle più antiche e suggestive pratiche di riflessione della cultura giapponese attraverso l’interazione con un piccolo e giocoso giardino zen: lavorare la sabbia tra le pietre, sublimazione dell’acqua e degli alberi, ha un effetto calmante che aiuta a liberare la propria interiorità in continuo fluire, differente e al contempo uguale a sé stesso, come i segni che si possono tracciare sulla sabbia.
Est modus in rebus («v’è una misura nelle cose; vi sono determinati confini, al di là e al di qua dei quali non può esservi il giusto», Satire I, 1, vv. 106-107) è la sentenza diOrazio che l’artista scrive su uno dei sassi. «Questa massima mi tornò in mente – spiega tekiuen – una sera di qualche anno fa dopo una difficile giornata di lavoro per la preparazione tecnica di uno spettacolo teatrale. Maturai, in quell’occasione, la consapevolezza che tutto può essere risolto e pronto per la prima, nonostante gli ostacoli e le difficoltà. È questa, secondo me, la magia del teatro. Da quel momento, Est modus in rebus ha significato per me “c’è un modo per fare tutte le cose”. Questo modo di pensare l’imprevisto mi tranquillizza ancora oggi quando le cose non vanno per il verso giusto»
«Spero – conclude tekiuen – che questo mantra positivo, nato da uno slittamento semantico, aiuti a donare, nei pochi minuti passati a comporre il piccolo giardino zen, un po’ di pace interiore e di fiducia in sé stessi».
RELOAD – esistenza/resistenza/resilienza ci parla del nostro innato istinto di conservazione che beffa il caso sul suo stesso terreno, volgendo la situazione a proprio favore quando la speranza pare perduta; della nostra resilienza, che è il contrario della fragilità, capacità di “risalire sull’imbarcazione capovolta”: resilienza, derivando dal latino “resalio”, iterativo di “salio”, rimanda infatti a quel significato d’origine. Ma ci parla anche della nostra intelligenza, della sua duttilità, della capacità di adattamento e comprensione che, centrandoci, possiamo offrire alle situazioni più disparate, incomprensibili, destabilizzanti.

             tekiuen,  RELOAD – resisti, Pisa 2015, vista dell’installazione
Galleria Passaggi, via Garofani 14 | Pisa

RELOAD – esistenza/resistenza/resilienza
tekiuen
9 – 19 luglio 2015

lunedì 29 giugno 2015

Lettera all'amica ritrovata...

Cara Graziella,
è proprio vero, la vita non finisce mai di stupirmi! In un mondo in cui tutto è virtuale, tu sei riuscita a scovarmi dopo 47 anni utilizzando dei “gangi” umani: un fratello, un cugino, un marito ed è scattato il contatto… sì, dopo tanti anni  mi hai ritrovata! Non puoi immaginare che gioia ho provato quando ho letto il tuo nome nella  mailing list! avevo quasi timore di aprirla per leggerla, non mi sembrava vero che dopo tanti anni potessimo di nuovo riavvicinarci … ma forse è bene riavvolgere il nastro e raccontare la storia della nostra amicizia, nata tanti anni fa quando, adolescenti spensierate e incoscienti, trascorrevamo le estati a fare su e giù lungo il corso di Campobasso. Chi è Graziella? Si chiederanno i miei lettori… e voglio ripercorrere la nostra storia insieme a te.
Sei nata e hai vissuto sei anni a Campobasso, per trasferirti poi con la tua famiglia a Sassari. Ogni estate, però tornavi per trascorrere le vacanze a Cb. Bene, la fortuna ha voluto che frequentassimo la stessa comitiva, formata quasi per intero da amici di mio zio Antonio (non vi spaventate, non era una banda di pedofili, ma mio zio aveva solo quattro anni più di me) il quale viveva a casa mia per completare gli studi, interrotti a Il Cairo per la guerra dei 6 giorni (è troppo lungo spiegare perché stesse al Cairo…tranquilli, AlQaeda ancora non nasceva). Chiaramente cominciai a frequentare i suoi amici, anche perché la sua presenza rassicurava molto mio padre, per cui mi permetteva di uscire con lui tranquillamente. Orbene, quando ti inserìsti tu, incuriosì tutti la tua presenza: bella, con un nasino all’insù (come ricorda ancora mia madre), simpatica, anche se un tantino imbronciata. Fu subito amicizia tra me, te e Susy, un’altra ragazza meravigliosa di Cb, e, oltre a macinare km lungo il corso, ci riunivamo in una “soffitta” di un nostro caro amico e lì si chiacchierava, si ballava, si mangiava… tutto questo fino al 1968, ultima volta in cui ti vidi, perché poi non tornasti più a Cb, preferendo,forse, trascorrere le vacanze nella meravigliosa Sardegna.
Prima di andar via, però, ci scambiammo delle foto ed io la tua foto l’ho conservata sempre con amore e ogni tanto, guardandola dicevo “chissà Graziella che fa, come sta”. Il giorno dell’anno in cui ti ho ho sempre pensata era il 2 luglio perché si festeggia la Madonna delle Grazie, ed il mio pensiero andava a te con il forte desiderio di poterti fare gli auguri.
Poi la vita ha avuto il suo corso, il tempo ha disgregato la comitiva, ognuno ha preso la sua strada, Susy si trasferì a Roma, lo stesso zio Antonio ha lasciato addirittura questa terra … insomma, ci siamo persi. Ed ora…ecco, dopo tanti anni sei tornata nella mia vita ed io sono felice perché sei stata bravissima a “riagganciarmi” e sentirci è stato come se questi 47 anni non fossero passati: i ricordi sono vivi e a poco a poco, come in una telenovela, ci stiamo raccontando tutto ciò che di bello e di brutto la vita ci ha regalato in questi lunghi anni.
Ora che ti ho ritrovato non ho intenzione di perderti ancora ma, anzi, come ci siamo ripromesse, dobbiamo incontrarci, io tu e Susy, per trascorrere ancora qualche ora di spensieratezza, dimenticando per un po’ problemi e affanni della vita.


Ciao Graziella, grazie per la tua amicizia. Tvb

martedì 23 giugno 2015

uno,due e...TRE!

Ciao Tommy, bello di nonna!
 oggi compi 3 anni, anche se li abbiamo festeggiati domenica a Roma, in quel meraviglioso parco pieno di verde, giochi, mamme, bimbi, la tua nonna vuole scriverti poche parole per rinnovarti gli auguri e per dirti quelle cose che ha nel cuore e che davanti a tutti quegli ospiti intervenuti alla tua festa non ha potuto dirti. In questi 3 anni hai vissuto tante piccole esperienze, anche importanti, vivi nel tuo piccolo mondo fatto di dolcezza, serenità,  gioia infinita, e ogni volta mi regali indescrivibili emozioni, che colorano e danno un senso alla mia vita.
Cresci così in fretta che vorrei poter fermare il tempo quando stiamo insieme, per assaporare ogni attimo di quei momenti … è come vedere un film che mi piace … vorrei rivedere le scene più belle … ritornare indietro all’infinito … riavvolgere la pellicola all’infinito  … e invece il tempo scorre veloce, inesorabile e non si ferma neanche un attimo …
3 anni di piccoli progressi, di piccoli passi, di tante paroline imparate con le quali oggi esprimi i tuoi sentimenti, i tuoi desideri, sempre col sorriso e l’allegria che fanno di te un bambino socievole, abituato a stare con gli altri e che sta bene con gli altri. In questi 3 anni hai continuato a stregarmi, col tuo sorriso, con i tuoi occhioni blu, con il tuo sguardo curioso e le tue risate … ti voglio tutto il bene del mondo, bello di nonna! Anche se non ci vediamo spesso, ogni giorno vedo le tue foto e quei video buffi e simpatici.
Buon compleanno, mio piccolo Tommy! Per quanti regali io ti potrò fare, il regalo più bello lo hai fatto tu a me: sei entrato nella mia vita, arricchendola e rendendola più gioiosa.

Tvb!:):):)

sabato 30 maggio 2015

Le parole chiave

La campagna elettorale è chiusa …  meno male!!! non se ne poteva più di parole grosse, parolacce, minacce, ingiurie,  tutto in nome della “libertà”,  “giustizia”, “eguaglianza”… parole chiave per una  politica che non potrebbe fare a meno di esse per quel che tali parole significano. Mi ha colpito la violenza, la prepotenza e la tracotanza con cui alcuni leader politici hanno approcciato i loro elettori ed ognuno di essi ha cavalcato un carro, sperando di entrare vincitori per … occupare poltrone.
C’è stato chi, indossando morbide e coloratissime felpe, si è accomodato sul carro dei migranti e dei rom, utilizzando parole violente, minacciando annegamenti, spari, roghi e ruspate a gogò; qualcun altro ha preferito inveire contro la sanità, urlando addosso alle donne di non sottoporsi ad esami diagnostici, come la mammografia, perché, secondo la sua mente ormai in delirio (nome, tra l’altro, del suo cane) sono esami che servono solo per ingrossare le casse di associazioni di ricercatori, offendendo così la professionalità e la competenza di un Professore a cui lui non sarebbe degno nemmeno di pulire le scarpe! anzi , addirittura!, ha trovato lui la giusta terapia per gli uomini malati di cancro alla prostata: scopare, scopare, scopare!!! Ma davvero per questo pagliaccio ci starebbe bene una TAC testa/collo e un bel VAFFA!!!!
C’è chi poi ha fatto leva sui pensionati, dandogli un “contentino”, giusto per … riparare al danno che ha fatto quel governo precedente pieno di soloni e bocconiani. Ma tant’è … e non fa niente se c’è chi, come me, in questo ladrocinio legale ci rimette quasi €3ooo … e chi, invece, addirittura si aumenta il vitalizio, che passa di padre in figlio (leggi Regione Molise).
E poi c’è Lui, l’immortale, l’inossidabile, nonostante la veneranda età (che cerca di mascherare con ripetuti lifting che gli hanno fatto sparire gli occhi) che continua a bla…bla…bla, dimenticando che appena nel 2008 ripeteva a gran voce che la crisi non c’era, che l’Italia era salva e bla…bla…bla…e poi l’Italia si è ritrovata un baratro di debiti che stiamo pagando noi, non certo lui e la sua banda bassotti. Ma il suo grande spirito di sacrificio gli suggerisce che l’Italia ha ancora bisogno di Lui… ma un lifting per cancellare il delirio di onnipotenza, quello no, eh?
Nella mia regione non si vota, ma se si fosse votato, non lo avrei fatto, come faccio ormai da vent’anni, perché do’ un valore diverso a quelle parole chiave: “libertà” “giustizia” “eguaglianza” che se usate come slogan e come retorica finiscono di non sapere di nulla. Le considero le parole più umane, necessarie alla nostra vita. Le parole respiro. Le parole pane. E in Italia queste parole sciorinate, agitate,urlate in questa brutta campagna elettorale chiedono di nuovo a tutti di essere riconosciute e chiedono di essere imparate di nuovo.


Restiamo umani

domenica 24 maggio 2015

Un pieno di legalità

In questi giorni stiamo commemorando Giovanni Falcone, grande uomo e grande magistrato antimafia, ammazzato in un attentato il 23 maggio 1992. E proprio in ricordo di quel terribile evento, il 23 giugno di ogni anno viene ricordata come  “la Giornata della Legalità”. Si rimpallano sulle tv tutti i video, le foto, i servizi di quel giorno terribile e al centro di tutti gli interventi c’è la mafia siciliana, causa di corruzioni, morti, stragi e di cui Giovanni Falcone è diventato il simbolo.
Voglio però fare un’osservazione, che sicuramente molti non approveranno, e premetto che il mio spirito critico non vuol essere irriverenza nei riguardi di Giovanni Falcone – che stimo come uomo e come magistrato – è solo che non esiste più e solo quel tipo di mafia, ce n’è tanta ancora e, purtroppo, anch’essa portatrice di corruzione, violenza, morte, stragi… se parliamo di giornata della legalità, ricordiamo i morti della camorra, della ‘ndrangheta, della terra di mezzo, del ladrocinio che i politici perpetrano nei confronti dei cittadini (dei pensionati, in particolare), dell’omertà di alcuni compagni di classe che hanno visto morire il loro compagno e non hanno visto, sentito, parlato… di un prete che nasconde la verità sulla scomparsa di una donna … della facilità con cui si accusano persone, soprattutto se stranieri, per avere consensi elettorali …. delle condanne o delle scagionature facili e inspiegabili…
Stessa situazione si verifica il 27 gennaio, quando viene commemorata “la Giornata della Memoria” per ricordare l’Olocausto, la pagina più atroce della nostra storia. Bene, parlano solo e soltanto dello sterminio degli ebrei: l’olocausto provocò 30 milioni di morti, di essi 6 milioni erano ebrei gli altri erano disabili, omosessuali, zingari … perché, mi chiedo, non vengono mai ricordati? Nn vi sembra anche questa discriminazione? È così che si vuol educare i giovani alla legalità?
Ma... cos’é la legalità?

«Legalità è il rispetto e la pratica delle leggi. È un'esigenza fondamentale della vita sociale per promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune». Sono parole di un documento del 1991 della Chiesa italiana.

Ergo: Legalità non sono, quindi, solo i magistrati e le forze di polizia, a cui dobbiamo riconoscenza e rispetto. Legalità dobbiamo essere tutti noi. Non può esserci legalità senza uguaglianza! Non possiamo lottare contro le mafie senza politiche sociali, diffusione dei diritti e dei posti di lavoro, senza opportunità per le persone più deboli, per i migranti, per i poveri.
Legalità è responsabilità, anzi corresponsabilità
Non può esserci legalità senza uguaglianza! 
E quindi, quando celebriamo queste giornate commemorative, cerchiamo di non dimenticare nessuno, perché tutte le vittime di corruzione, violenza, morte, stragi, sono vittime di illegalità.


domenica 10 maggio 2015

Auguri, mamme


Auguri a quelle mamme che ancora non sono riuscite a diventarlo, che non pensano ad altro giorno e notte, a quelle che si sottopongono agli interventi più intrusivi e rischiosi, ai viaggi più lontani e costosi.

Auguri a quelle donne che non si sentono tali fino a che non stringono tra le braccia il  loro batuffolo.

Auguri alle donne che sognano una pancia piena di figlio e non hanno paura di nulla, purché accada.

Auguri alle donne che hanno pensato allo studio, alla carriera, alla realizzazione economica e adesso, da vecchie, si guardano in faccia e farebbero qualsiasi cosa per tornare indietro e poter festeggiare questa festa di maggio.

Auguri alle donne che conoscono l'ebbrezza e la gioia di sapersi incinte e mostrano orgogliose il loro pancione.

Auguri a quelle donne che, nonostante la crisi, hanno deciso di far nascere il loro cucciolo.

Auguri a quelle donne che sono diventate madri ed ora si sentono sommerse fino al collo dalle responsabilità, dalle paure, dalle preoccupazioni, e provano talmente tanto senso di colpa per questo, che non se lo sanno raccontare davvero, ma sognano fughe e vite parallele.

Auguri a quelle mamme che hanno subito la separazione e il divorzio e crescono da sole i figli.

Auguri a quelle mamme che si son viste togliere i figli dai cosiddetti servizi sociali.
Auguri alle mamme depresse che guardano i loro figli e sentono di non riuscire neanche a prenderli in braccio, a quelle mamme che il mondo giudica ed abbandona, a quelle mamme sole ed atterrite dal loro stesso bisogno di silenzio e sonno.
Auguri alle mamme che fingono sia tutto una gran figata, un’ infinita pubblicità del Mulino Bianco, un passarsi sorrisi e merende gonfie di gioia ed orgoglio.
Auguri alle mamme che hanno desiderato un figlio per anni e dopo aver vissuto mille avventure e peripezie per averlo, adesso non sono più sicure che quel desiderio fosse giusto per loro.
Auguri alle mamme giovanissime, appena ventenni, che cercano di allattare al seno e contemporaneamente si preoccupano che si sciupi.
Auguri alle mamme che sono sicure di non fare mai abbastanza, a quelle che non se lo
sono mai chiesto e si sono ritrovate figli grandi senza sapere neanche come sia accaduto.
Auguri alle mamme che assitono figli malati, che non dormono più un vero sonno da anni, che corrono ovunque per cercare una cura, che donano i loro organi per dare ancora una volta la vita ai propri figli.
Auguri a quelle mamme che non sanno cosa sia un percentuale di crescita, un'alimentazione sana, e dei denti da curare, ma riescono a ridere con i propri bambini, a crepapelle.
Auguri alle mamme che si dimenticano di sé stesse dal momento esatto in cui i loro figli si aggrappano alle loro mammelle, e poi se lo ricordano d'improvviso anni dopo, inorridendo al solo scoprire cosa sono diventate.
Auguri a chi vuole un figlio e distrugge il proprio matrimonio per questo, a chi ha paura di averlo, a chi si preoccupa delle smagliature, a chi non respira al solo pensiero di ciò che potrebbe capitare ai propri figli da un momento all'altro, a chi riesce a lasciarli andare liberi per il mondo, ed a chi li inchioda ai propri piedi, a chi li stimola ogni giorno, a chi li vizia, a chi li trascura, auguri a chi li sostiene nonostante tutto, a chi non vede l'ora di passargli una passione, di raccontargli una storia, di portarli con sé in un viaggio.
Auguri a quelle mamme che nonostante abbiano tanti bambini, si sentono ancora troppo figlie per ricordarsi di fare le madri.
Auguri a quelle mamme malate che non fanno pesare il loro dolore sui figli.
Auguri a tutte le mamme.
Auguri alla mamma che sono stata in questi 39 anni.


AUGURI A MIA MADRE CHE É L'ORIGINE DELLA MIA MATERNITÀ.