Ma il cielo è sempre più blu
giovedì 4 agosto 2016
domenica 8 maggio 2016
Son tutte brave le mamme del mondo...
Auguri a quelle mamme che scappano da
guerre, carestie, fame, portando con sé figli e affrontando viaggi inenarrabili
su squallidi barconi.
Auguri a quelle mamme che ancora non
sono riuscite a diventarlo, che non pensano ad altro giorno e notte, a quelle
che si sottopongono agli interventi più intrusivi e rischiosi, ai viaggi più
lontani e costosi.
Auguri a quelle donne che non si sentono
tali fino a che non stringono tra le braccia il loro batuffolo.
Auguri alle donne che sognano una pancia
piena di figlio e non hanno paura di nulla, purché accada.
Auguri alle donne che hanno pensato allo
studio, alla carriera, alla realizzazione economica e adesso, da vecchie, si
guardano in faccia e farebbero qualsiasi cosa per tornare indietro e poter
festeggiare questa festa di maggio.
Auguri alle donne che conoscono
l'ebbrezza e la gioia di sapersi incinte e mostrano orgogliose il loro
pancione.
Auguri a quelle donne
che, nonostante la crisi, hanno deciso di far nascere il loro cucciolo.
Auguri a quelle donne che sono diventate madri ed ora si sentono sommerse
fino al collo dalle responsabilità, dalle paure, dalle preoccupazioni, e
provano talmente tanto senso di colpa per questo, che non se lo sanno
raccontare davvero, ma sognano fughe e vite parallele.
Auguri a quelle mamme che hanno subito la separazione e il divorzio e crescono da sole i figli.
Auguri a quelle mamme che si son viste togliere i figli dai cosiddetti servizi sociali.
Auguri alle mamme depresse che guardano i loro figli e sentono di non
riuscire neanche a prenderli in braccio, a quelle mamme che il mondo giudica ed
abbandona, a quelle mamme sole ed atterrite dal loro stesso bisogno di silenzio
e sonno.
Auguri alle mamme che fingono sia tutto una gran figata, un’ infinita
pubblicità del Mulino Bianco, un passarsi sorrisi e merende gonfie di gioia ed
orgoglio.
Auguri alle mamme che hanno desiderato un figlio per anni e dopo aver
vissuto mille avventure e peripezie per averlo, adesso non sono più sicure che
quel desiderio fosse giusto per loro.
Auguri alle mamme giovanissime, appena ventenni, che cercano di allattare
al seno e contemporaneamente si preoccupano che si sciupi.
Auguri alle mamme che sono sicure di non fare mai abbastanza, a quelle che
non se lo sono mai chiesto e si sono ritrovate figli grandi senza sapere
neanche come sia accaduto.
Auguri alle mamme che assitono figli malati, che non dormono più un vero
sonno da anni, che corrono ovunque per cercare una cura, che donano i loro
organi per dare ancora una volta la vita ai propri figli.
Auguri a quelle mamme che non sanno cosa sia un percentuale di crescita,
un'alimentazione sana, e dei denti da curare, ma riescono a ridere con i propri
bambini, a crepapelle.
Auguri alle mamme che si dimenticano di sé stesse dal momento esatto in cui
i loro figli si aggrappano alle loro mammelle, e poi se lo ricordano
d'improvviso anni dopo, inorridendo al solo scoprire cosa sono diventate.
Auguri a chi vuole un figlio e distrugge il proprio matrimonio per questo,
a chi ha paura di averlo, a chi si preoccupa delle smagliature, a chi non
respira al solo pensiero di ciò che potrebbe capitare ai propri figli da un
momento all'altro, a chi riesce a lasciarli andare liberi per il mondo, ed a
chi li inchioda ai propri piedi, a chi li stimola ogni giorno, a chi li vizia,
a chi li trascura, auguri a chi li sostiene nonostante tutto, a chi non vede
l'ora di passargli una passione, di raccontargli una storia, di portarli con sé
in un viaggio.
Auguri a quelle mamme che nonostante abbiano tanti bambini, si sentono
ancora troppo figlie per ricordarsi di fare le madri.
Auguri a quelle mamme malate che non fanno pesare il loro dolore sui figli.
Auguri a tutte le mamme.
Auguri alla mamma che sono stata in
questi 41 anni.
AUGURI A MIA MADRE CHE É L'ORIGINE DELLA
MIA MATERNITÀ.
martedì 8 marzo 2016
mercoledì 6 gennaio 2016
Vita!!!
E così l”Epifania ogni festa porta via. E’ iniziato un nuovo
anno e nemmeno ce ne siamo accorti… All’ anno vecchio voglio lasciare questo
saluto.
“Sono felice che tu mi sia passato addosso, anno che sei
andato via. Delle volte ti ho sentito sulla schiena, pesante come un macigno,
delle volte eri così leggero, che su quella stessa schiena, mi sentivo due ali.
E mi hai dato giorni violenti e notti insonni. Attimi felici e tramonti che non
rivedrò mai più … ce ne saranno ancora, forse di più belli, ma non li guarderò
con gli stessi occhi. E sei stato carezza e pugno nello stomaco … Amore … Solitudine.
E mi hai vista più giovane di quel che sarò, o forse più vecchia, perché la
vita ci cambia, in meglio o in peggio. Perché le rughe, quelle più profonde, ce
le abbiamo nel cuore, non sulla faccia. Hai visto i miei sogni … alcuni interi,
altri in frantumi. Quanti ne hai rimandati!... ed io ci spero ancora, che il
prossimo anno sia migliore di te. In ogni caso, mi lasci con questa speranza.
Si chiude il cerchio e te ne vai e, nonostante tutto, mi volto a guardarti con
malinconia. Comunque tu sia stato, sei stato VITA … e la vita è vita, sempre …
Che il viaggio continui per tutti noi e che sia un BUON
VIAGGIO!!!"
venerdì 1 gennaio 2016
Cinzia...
Campobasso, 23 dicembre 2015
so che il Dolore che provate è troppo grande e poca conta il mio, che
ho conosciuto, amato, stimato la cara Cinzia.
Al di là delle sue competenze professionali, Cinzia è stata il mio
punto di riferimento, la mia guida, la mia Stella Cometa, in questi ultimi
anni, da quando il cancro ha invaso il mio corpo. Mi è stata sempre vicina, mi
ha supportata nei vari passaggi della malattia, mi ha stimolata a guardare
oltre la malattia, ha partecipato alle mie vicende familiari e, fino
all’ultimo, ci siamo fatte entrambe coraggio, ripetendoci spesso “ce la
faremo”.
Il suo ultimo messaggio risale a Domenica 13 dicembre, in cui mi
scriveva “sto tribolando. Abbi cura di te.Ti voglio bene”…è stato il suo addio, sapeva forse che non ce
l’avrebbe fatta e, nonostante tutto, ha avuto un pensiero per me, ricordandomi
di non mollare e questa è una delle cose che terrò sempre nel mio cuore.
Voglio ringraziarVi per l’amore che Le avete dato, la forza che Le
avete trasmesso per andare sempre avanti, nonostante tutto, so che lo avrebbe
fatto Lei e sarà stato il suo ultimo desiderio, perché Cinzia Vi amava, Vi
nominava sempre, Vi voleva bene, Vi era grata per tutto ciò che avete fatto per
Lei, come una cucciola ferita che si sentiva protetta da chi l’aveva messa al
mondo. E anch’io voglio ringraziarVi perché sono sicura che la forza che Cinzia
mi ha trasmesso in questi ultimi anni, è la stessa che Voi avete trasmesso a
Lei.
Oggi pomeriggio si svolgeranno i suoi funerali: mi dispiace non
esserci, ma le mie condizioni di salute non me lo consentono, ma io sarò lì,
insieme a tutti Voi, pregherò per la sua anima candida e, sono sicura che
Cinzia sentirà l’affetto, il calore, la riconoscenza di tutte le persone che Le
hanno Voluto bene.
“ Che la terra non Le pesi”
Grazie, Cinzia. Tvb.
domenica 27 settembre 2015
martedì 22 settembre 2015
... a me...
Oggi compio 62 anni!!!...ci vorrebbe un decreto interpretativo,
così invece di 62 ne farei 26, tanto è un cavillo… perché no?...ma va bene
così, dopotutto non capita tutti i giorni compiere 62 anni … un bel numero e
anche se spesso mi sento dire “ma non li dimostri”, si sentono, eccome se si sentono!!! E ci
sono giorni che non li percepisco, mi sveglio con la forza di un leone, faccio
mille cose … altri in cui li sento tutti, pesanti, presenti dal primo
all’ultimo.
E allora con molta presunzione dico:
“ Auguri alla grandissima me stessa, a ciò che sono per me
stessa e per gli altri, alla forza che nonostante il destino cerchi di minare,
ogni volta ne esce raddoppiata, alla capacità di dare piuttosto che alla
necessità di ricevere, alla voglia di sorridere a dispetto delle lacrime, alla
qualità di essere amica a prescindere, al mio fisico violato da ogni sorta di
intervento e terapia che ha la capacità ancora di resistere, al mio cuore che
nonostante gli strappi profondi ha sempre la capacità di ritornare ad emozionarmi,
farmi sentire serena e stare bene con gli altri.
A me che sono, semplicemente sono… ”!!!
Auguri, Viola!
sabato 5 settembre 2015
venerdì 21 agosto 2015
Quattro chiacchiere e un funerale
La notizia è questa: ieri a Roma si sono svolti i funerali di un capomafia molto pericoloso, che circolava a piede libero, sul cui capo non pendeva nessuna accusa. Il funerale si è svolto in modo sfarzoso: 6 cavalli, una Rolls Royce, la banda che intonava le note de "Il padrino", un elicottero che ha cosparso la zona di petali di rose, mentre un maxi manifesto annunciava alla città la morte del "Re di Roma".
L’unica cosa strana e pericolosa in tutta questa storia e su
cui si dovrebbe ben indagare, è l’elicottero che ha sorvolato i cieli romani,
seminando petali di rose… no, non mi schiero con il capomafia deceduto, è
semplicemente che la settimana scorsa, nella mia città, è stato celebrato un
funerale simile per la morte di un capo Rom: 4 cavalli, la carrozza con il defunto, la banda (che non ha
intonato le note de “il padrino”), la città infiorata con petali di rose lungo
tutto il percorso del corteo del funerale. .. ma l’elicottero no… Ecco, il signor di cui tanto si parla, aveva origini Rom: nei riti di quest’etnia i
funerali si svolgono in modo sfarzoso, senza risparmio (anche nei cimiteri i
loro loculi sono i più ricchi, addobbati come veri e propri altari), ma per
celebrarli sono necessarie varie autorizzazioni: prefettura, comune,etc, perché si rallenta il ritmo della vita cittadina e perché comunque non si possono
discriminare usi e costumi di altre etnie. Ora, se questi permessi sono stati
concessi, se sul defunto non pendeva nessun carico penale (anche se tutti
sapevano le sue attività in odor di mafia), perché il sacerdote non avrebbe
dovuto celebrare queste esequie? Ripeto, l’unica cosa su cui indagare è il
sorvolo dell’elicottero sulla zona. Ma poi, perché sono stati concessi i permessi dalle autorità competenti??? e perché i giornalisti, sempre a caccia di scoop, non fanno queste semplici considerazioni, invece di fare di ogni cosa un caso politico? certo ci sono stati eventi veramente disarmanti nel passato, tipo le madonne in processione che fanno l'inchino sotto la dimora dei capoclan, o, peggio, salme di capi sanguinari della banda della Magliana, sepolti nelle più importanti chiese romane, ma questo fatto mi sembra che esuli un po' da tutto ciò...poi, comunque, sentiremo e vedremo come questo polverone finirà.
giovedì 13 agosto 2015
domenica 9 agosto 2015
L'indispensabile leggerezza dell'essere
"Un viaggiatore prepara lo zaino
e si appresta a partire. La meta è la montagna più alta della regione. Sarà un
viaggio lungo, forse pericoloso, sicuramente faticoso: cosa portare nello
zaino? Qualche cambio di vestito, borraccia, bussola, coltellino svizzero… “lo
stretto indispensabile per rimanere leggeri”, pensa il nostro viaggiatore.
Quando si è per strada, la leggerezza è indispensabile e ci permette di poter
cambiare direzione velocemente o di adattarci alle situazioni più
imprevedibili. Un altro regalo della leggerezza è la semplicità. Ci avete mai
pensato? Esiste una relazione forte, spesso dimenticata, tra questi due
concetti: quando ci si può muovere, quando la mente e il cuore sono leggeri, le
scelte facili ci appaiono davanti come un paesaggio limpido, libero da nuvole e
nebbia. Un viaggiatore esperto celebra e accoglie a braccia aperte semplicità e
leggerezza, facendone preziosi e fedeli compagni di viaggio. Possono sembrare
idee banali ma queste due parole nascondono un universo di discussioni filosofiche
che sono diventate uno degli argomenti preferiti di poeti, matematici,
psicologi e perfino monaci buddisti. La passione per leggerezza e semplicità
accomuna veramente molti."
Prendete
la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle
cose dall’alto, non avere macigni sul cuore
–
Italo Calvino
Adoro questa frase di Italo Calvino...se il nostro viaggiatore la leggesse, quello che vedrebbe sarebbe un invito a non appesantire troppo il suo zaino...
Eh, si!!!... è questo che mi ha insegnato la vita e mi dispiace
di averlo capito solo ora, dopo che la vita mi ha dato tanti schiaffi in faccia…
vivere con leggerezza – che non significa vivere con superficialità –
affrontare i problemi con più disinvoltura, concedersi uno svago, fare una
pazzia ogni tanto, uscire dai “ranghi”, pensare più a me stessa, insomma … essere
meno pesante e saper approcciare le cose difficili con più linearità. Eppure
sono un’ottimista, sono solare, ma il mio perfezionismo, il mio ordine mentale,
la mia pignoleria e il mio ipercriticismo, mi fanno vivere i problemi con
troppa serietà, devo scandagliare, andare a fondo, pensare “ma poi domani se…”
E basta, Viola! Non stare seduta su te stessa, non
appesantire il tuo fardello più del dovuto, ascolta il tuo respiro, fai vibrare
le tue sensazioni, stacca la spina dai problemi degli altri…e pensa a te, solo
a te!!!
martedì 4 agosto 2015
AUGURI !!!
Oggi 41 anni di matrimonio e ripropongo la stessa immagine di due anni a voler significare che nulla è cambiato, ma soprattutto a dimostrare che posso ancora festeggiarlo:):):) |
lunedì 3 agosto 2015
venerdì 24 luglio 2015
Non capisco...
Sarà colpa
del caldo, sarà colpa della crisi, sarà colpa dell’età … ma cos’è questa
insoddisfazione che avverto nell’aria, questa voglia di non far nulla, di
fregarmene dei problemi della società?
No, non
è il caldo, non è la crisi, non è l’età … è colpa delle cose che non capisco.
Non capisco
il Premier-Pinocchio che non è abbastanza di sinistra, non è abbastanza di
destra e non è nemmeno abbastanza democristiano, non è abbastanza vecchio e
nemmeno abbastanza giovane, quando lo vedi dire e fare cazzate (leggi Riforma BuonaScuola).
Non
capisco l’Uomo che sussurra alle Felpe, la cattiveria che vomita e la cattiveria
che alimenta negli altri che, come lui, si credono migliori dei rom, degli
extracomunitari, dei neri, dei rifugiati politici, dei meridionali italiani,
solo perché hanno avuto la fortuna di nascere in un paese libero e, soprattutto,
in una zona di questo paese più ricco e industrializzato. Ma ben presto, forse,
capiranno che non è più il bel paese di una volta, quello della Milano da bere…
e alla cattiveria come si può rispondere?...dalle malattie si può guarire,
dalla cattiveria no!
Non
capisco l’Ex-ex-ex che non è più quello di una volta, ma è quello di sempre
triste, più triste (anche se si sforza di sorridere sempre), rifatto, più
rifatto, vecchio, più vecchio…eppure è sempre a capo di quel carrozzone che
perde pezzi, che conta meno, ma conta ancora qualcosa, che sbraita di meno, ma
è sempre troppo per chi l’ha sopportato per 20 anni.
Non
capisco il Grillo parlante, delle scie chimiche, delle sparate dai palchi dei
comizi pubblici, monologhi comici e amari, confezionati apposta per mandare a tutto
e a tutti un suo vaffa…
Non
capisco l’Angelino, che con tutte le tegole che gli piovono in testa è ancora
lì … purtroppo è questa la verità e di fronte a questa verità c’è poco da stare
allegri.
Ecco,
ora che l’ho scritto ho capito la causa
della mia insoddisfazione, della mia voglia di non far nulla: la delusione!!!
martedì 21 luglio 2015
Gioia di mamma!!!
Nuove Corrispondenze
Posted on19 luglio 2015
tekiuen riparte dalla galleria Passaggi con “RELOAD –
esistenza/resistenza/resilienza”
In RELOAD, l’artista molisana Stefania
De Cristofaro in arte tekiuen, che vive e lavora a Pisa, presenta
una sintesi della sua recente ricerca, “ripartendo” e facendo il punto sulla
propria esperienza artistica ed esistenziale.
Nelle tre sezioni dal
titolo Respira – Resisti – Relax, che propone presso
la Galleria d’arte contemporanea
“Passaggi”diretta da Silvana
Vassallo, affronta il tema dell’integrità interiore: il centrarsi/conservarsi innato dell’individuo e il suo costituirsi/modellarsi sul piano culturale.
In Respira riprende un tema ambientalista affrontato in un suo
racconto dal titolo “Il piano di fuga”. Nella fantasia letteraria, in un mondo
trasformato in una gigantesca camera iperbarica, l’aria è divenuta un bene alla
portata di pochi: un gruppo di dissidenti ne conserva alcune scorte solide,
sniffandole in una località segreta.
Il tema viene qui rivisitato nella sua componente psicologica.
La mancanza di
ossigeno, la sensazione di soffocamento, sono indici di una realtà percepita
senza via d’uscita. Il video che viene presentato simula il ritmo e il suono
del respiro attraverso il movimento di un velo: la visualizzazione del respiro,
praticata in certe discipline orientali, ci consente di riprendere il
dominio/controllo di noi stessi riappropriandoci dei nostri ritmi naturali,
troppo spesso “sfasati” dal vivere quotidiano. Il lavoro è
un invito all’uso consapevole di questa facoltà/risorsa naturale, il cui
accesso pare scontato.
In Resisti tekiuen unisce due suoi recenti lavori. Il primo, dal
titolo PERSONA PERSONAE. Modulazioni
di frequenze tra divenire e dover essere (Seravezza, 2011), in
cui attraverso un’installazione sonora invitava le persone a relazionarsi con
sé stesse mediante l’ascolto di suoni provenienti da un busto.
tekiuen, PERSONA PERSONAE, Seravezza 2011, vista dell’installazione
Attraverso il suono,
che “sintetizza” pensieri, emozioni e azioni quale proiezione di un mondo
interiore, siamo invitati ad aprirci al mondo esterno scegliendo di conoscere
le storie di una giovane donna italiana e di un giovane uomo immigrato, narrate
con immagini e parole, ispirate a un’altra installazione dal titolo PROVA A IMMAGINARE. Esperimento di empatia no border (Pisa, 2012). Qui, in
un esercizio “situazionista”, il pubblico era invitato a relazionarsi ad un
contesto inedito e significativo. Le persone, prima di avvicinarsi a leggere le
storie di donne e uomini migranti, potevano indossare una tuta come quelle
esposte a narrarne il vissuto (simili a quelle indossate dal personale di
accoglienza e fatte indossare ai migranti al loro sbarco).
In un “gioco” di
interscambio, che attiva nuove possibilità di comprensione, ci si mette nei
panni dei migranti, dell’altro, sperimentando fisicamente e psicologicamente i
limiti della propria e dell’altrui integrità.
Resisti è un invito a prendere coscienza di quanto la
resistenza interiore possa essere strumento di difesa e di preservazione di sé
stessi, ma anche modalità e pratica di isolamento ed esclusione.
Infine Relax, l’ultimo dei lavori presentati, omaggia una delle più antiche e suggestive
pratiche di riflessione della cultura giapponese attraverso l’interazione con un piccolo e giocoso giardino zen: lavorare la sabbia
tra le pietre, sublimazione dell’acqua e degli alberi, ha un effetto calmante
che aiuta a liberare la propria interiorità in continuo fluire, differente e al
contempo uguale a sé stesso, come i segni che si possono tracciare sulla
sabbia.
Est modus in rebus («v’è una misura nelle cose; vi sono
determinati confini, al di là e al di qua dei quali non può esservi il giusto»,
Satire I, 1, vv. 106-107) è la sentenza diOrazio che l’artista scrive su uno dei sassi. «Questa massima mi tornò in mente –
spiega tekiuen – una sera di qualche anno fa dopo una difficile giornata di
lavoro per la preparazione tecnica di uno spettacolo teatrale. Maturai, in
quell’occasione, la consapevolezza che tutto può essere risolto e pronto per la
prima, nonostante gli ostacoli e le difficoltà. È questa, secondo me, la magia
del teatro. Da quel momento, Est modus in rebus ha significato per me
“c’è un modo per fare tutte le cose”. Questo modo di pensare l’imprevisto mi
tranquillizza ancora oggi quando le cose non vanno per il verso giusto»
«Spero – conclude
tekiuen – che questo mantra positivo, nato da uno slittamento semantico, aiuti
a donare, nei pochi minuti passati a comporre il piccolo giardino zen, un po’
di pace interiore e di fiducia in sé stessi».
RELOAD – esistenza/resistenza/resilienza ci parla del nostro innato istinto di conservazione che beffa il caso sul
suo stesso terreno, volgendo la situazione a proprio favore quando la speranza
pare perduta; della nostra resilienza, che è il contrario della fragilità,
capacità di “risalire sull’imbarcazione capovolta”: resilienza, derivando dal
latino “resalio”, iterativo di “salio”, rimanda infatti a quel significato
d’origine. Ma ci parla anche della nostra intelligenza, della sua duttilità,
della capacità di adattamento e comprensione che, centrandoci, possiamo offrire
alle situazioni più disparate, incomprensibili, destabilizzanti.
tekiuen,
RELOAD – resisti, Pisa 2015, vista dell’installazione
Galleria Passaggi, via Garofani 14 |
Pisa
RELOAD – esistenza/resistenza/resilienza
tekiuen
9 – 19 luglio 2015
tekiuen
9 – 19 luglio 2015
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