domenica 23 giugno 2013

Buon compleanno, Tommy!

 Ciao, bello di nonna


oggi compi un anno  e non sai come in cuor mio questa data abbia preso importanza da quando tu sei nato!!!
Ricordo ogni attimo di quel giorno, ma più che altro ricordo come tu con la tua minuscola vita mi hai fatto capire come erano belle le cose più semplici, le cose più umili, quelle che ti fanno sentire bene, nonostante l’incertezza della vita.

Ci dissero che eri nato, dopo  giorni interi passati nel corridoio ( hai deciso tutto tu, non ti sei servito di calcoli, lune,ecc.) e quando uscì l’infermiera con la culla, lì dentro c'eri tu, piccolissimo, avvolto in un panno verde che mi guardavi con due occhioni grandissimi, c'eri tu che sei entrato dentro di me in un attimo per prendermi per mano ed insegnarmi le cose più belle che ci potessero essere intorno a me, io ti ho amato dal primo secondo in cui la tua mamma e il tuo papà mi dissero che c'era un fagiolino in arrivo (quanti soprannomi hai cambiato in quest’anno : Pisolo, Brontolo, Mammolo, Ciccio, nanerottolo …) ma quell'attimo, in quel secondo ti ho amato ancora di più!!!

Oggi che già un ometto di un anno, oggi che  mi riconosci, mi abbracci, mi mandi bacetti bacetti per telefono, oggi che ancora una volta mi insegni tante cose, oggi, tesoro mio, nonna ti ama ancora di più, ti ama dal sorriso più bello che hai alle lacrimine quando qualcosa non va come dici tu, ti ama da quando ti metti a giocare con le costruzioni a quando giochiamo insieme e ti canto quelle canzoncine strambalate che ti fanno tanto ridere, nonna ti ama perché sei un piccolo angioletto bellissimo!!!
Ti ho scritto questa piccola lettera perché volevo augurarti in modo speciale un bellissimo compleanno, volevo augurarti che la vita ti dia sempre quei bellissimi sorrisi che tu oggi dai a me e che ti abbracci così forte come tu fai con me quando mi vedi arrivare, per infonderti tutta le felicità che esiste!!!
Ti voglio bene, Tommy!

mercoledì 12 giugno 2013

Il fiore più bello, la vita

Non sono triste
per il mio male,
né a causa di esso,
mi sento un fiore diverso,
senza rugiada, senza sole,
nel prato della vita.
Non tengo conto
della foglia avvizzita
che pende dal mio gambo,
forse son meno belli
i miei petali?
Forse su me non giunge l'ape?
Guarda la mia corolla,
gemente affida il polline
al vento lieve e spera.
Distolgo lo sguardo
dalla foglia accartocciata,
volgo al cielo la mia corolla,
non la serro nella solitudine
del dolore.
Mi guardo attorno,
non sono sola.
Tanti altri fiori

per me, cantano

venerdì 7 giugno 2013

Lapsus fatale


Un lapsus terribile, un buco nero. Il vuoto che dura ore e si porta via un bambino: così è morto Luca, due anni, dimenticato in macchina sotto il sole, per oltre 8 ore… come è possibile?... a me non sarebbe mai capitato…che razza di padre era…questi i commenti ascoltati subito dopo la tragedia…
Eppure quel papà oggi non si dà pace, è sotto choc, vuole morire ed io mi chiedo come sarà la sua vita da oggi in poi. La sua routine quotidiana fatalmente si è inceppata, un blackout durato 8 ore.
Già negli anni scorsi c’erano state altre tragedie simili: figli dimenticati nel parcheggio di autostrade o dei supermercati.
Ma cosa sta succedendo? Siamo tutti schizzati? cos’è che ci spinge a fare cose inaudite inconsapevolmente? vuoti di memoria, gesti quotidiani alterati da dimenticanze fatali, a cui neurologi e psicologi non sanno dare una spiegazione
Può succedere. È la mente umana. È la vita frenetica che ci risucchia e che non dà nemmeno il tempo di pensare che nostro figlio possa sedere, addormentato, sul suo seggiolino, nel sedile posteriore.
È la società del paradosso, in cui nella confusione generale uno smartphone viene considerato come un'appendice mentre un figlio può essere dimenticato nell'abitacolo di un'auto, che improvvisamente diventa una trappola mortale...
 
Restiamo umani