venerdì 30 novembre 2012

Gocce d'... ironia




Gli italiani sono stupiti, sgomenti, hanno scoperto un fenomeno meteorologico nuovo, estremo: un numero molto alto di gocce d’acqua, di diametro variabile, che precipitano tutte insieme dal cielo verso la terra. Noto con il nome di “pioggia”, esperti e scienziati sono al lavoro per capire di cosa si tratti e hanno già scoperto una cosa: quelle gocce di acqua che si accumulano in grande quantità nello stesso punto, formano un’alluvione! ma non è finita: gli studi molto avanzati dei nostri esperti-scienziati rilevano che sia possibile realizzare complicati manufatti, detti “fossi”, in grado di far ruscellare l’acqua piovana nell’alveo dei fiumi, invece che sversarla nei piani bassi delle abitazioni, dei negozi, allagandoli. Ma ecco!... arrivano i cronisti dei Tg!...  riprendono l’alluvionato mentre piange o smadonna, gli fanno indicare col dito il segno sul muro lasciato dal fango, mentre mobili e suppellettili galleggiano nel tinello…
I grandi esperti-scienziati non finiscono di stupirci: hanno scoperto anche i fiumi, che sono più grandi dei “fossi” e, al pari di essi, vanno tenuti sgomberi dai detriti, altrimenti si otturano…addirittura hanno scoperto che costruire interi quartieri al di sotto degli argini è pericoloso!!!
Che geni, questi nostriesperti- scienziati!!!
… e intanto quelle zone lì dove non si doveva costruire, hanno cambiato nome: via Gluglù, rione San Sommerso, contrada Affogata, villaggio SiSalviChiPuò.
Certo, la manutenzione richiede soldi, tempo e uomini, così, con un colpo geniale, hanno scoperto una forma di manutenzione, già praticata con successo dall’uomo di Cro-Magnon: l’utilizzo di una tecnica raffinata, per l’uomo moderno!... trattasi di attrezzi leggeri, detti “vanghe” e “picconi”, attrezzi pesanti detti “ruspe” e “trattori”, uomini di sana e robusta costituzione, detti “operai del Comune” che, invece di essere adibiti a coprire il terreno di cemento e asfalto, rendendolo impermeabile e causando alluvioni, sarebbe utile e necessario impiegarli per tenere puliti fossi e fiumi… Che geni, questi nostri esperti- scienziati!!!…
Una proposta sorge spontanea da parte di quei cittadini di via Gluglù, rione San Sommerso, contrada Affogata, villaggio SiSalviChiPuò: ma il governo precedente, invece di prevedere-progettare-sperperare il ponte sullo stretto, non poteva pensare alla realizzazione di un Ombrello-Stivale, proprio a forma d’Italia, capace di giustapporsi al territorio nazionale, da aprire in caso di pioggia dal responsabile della Protezione civile?... la proposta è al vaglio degli esperti-scienziati.
 
 



 

martedì 27 novembre 2012

Il Papa, il bue e l'asinello


Il bue e l'asinello non erano nella stalla con Gesù e i pastori non cantarono. A dirlo è il Papa nel libro sull'infanzia di Gesù presentato in Vaticano, in cui Benedetto XVI si sofferma sull'origine tradizionale del presepe usato a Natale dai fedeli.
Il primo aggettivo che viene alla mente per descrivere il Presepe, leggendo la rappresentazione che ne da' Papa Benedetto XVI nel suo libro L’infanzia di Gesù, è sicuramente “freddo”. In tutti i sensi. Non solo perché il bue e l'asinello non erano nella stalla a riscaldare il Bambinello, ma anche perché i pastori accorsi per l'Adorazione non cantavano, come invece vorrebbe la tradizione. Il Papa spiega infatti che in realtà non c'erano animali intorno alla mangiatoia e che anzi essi sono stati aggiunti dal folclore che, ha avuto una certa influenza e, perciò, da allora, nessuna raffigurazione del presepe rinuncerà al bue e all'asinello. Insomma, con Maria, Giuseppe e il Bambino Gesù i due animali non c'erano, ma la tradizione non va stravolta.
Quanto al «canto degli angeli» raccontato dal Vangelo, «si può ben comprendere che il semplice popolo dei credenti abbia poi sentito cantare anche i pastori, e, fino a oggi, nella Notte Santa, si unisca alle loro melodie, esprimendo col canto la grande gioia che da allora sino alla fine dei tempi a tutti è donata». Un'ulteriore contestazione, Papa Ratzinger la avanza in merito al luogo dove è nato Gesù, affermando che non sarebbe nato a Betlemme,(sarebbe un’affermazione teologica, non storica), bensì a Nazareth
 E la Stella Cometa? In realtà sarebbe «un racconto teologico, che non si dovrebbe mescolare con l'astronomia» dice il Papa. ..
Questa rivoluzione “presepiale” ha sconvolto e suscitato polemiche e anche indignazione da parte di chi, e sono la maggior parte dei fedeli, non riesce a concepire la grotta senza il bue e l’asinello, i pastori muti e assorti, la stella cometa, sempre considerata una guida per l’intera popolo dei fedeli…spenta.
A guardarlo il presepe è tutta una metafora e i personaggi fondamentali sono nove: Maria, Giuseppe, il bambinello, i tre re magi, l’angelo dell’annunciazione e il bue e l’asinello.
E i pastori?
Il presepe nasce da un sogno. Inizia da un pastore che si addormenta e immagina la scena della Natività. E’ circondato da 12 pecore che simboleggiano i 12 mesi dell’anno. Vicino a lui c’è un pastore, Armenzio, rappresentato dal diavolo che lo vuole svegliare. Tutti i pastori portano un regalo, pane frutta, pecore … e cantano la gioia per quell’evento che sconvolgerà il mondo; l’unico che non ha niente è il pastore della meraviglia, difeso dalla Madonna che gli dice che il mondo sarà bello solo se saprà conservare la meraviglia…
Sua Santità, con i suoi approfonditi studi ci aveva già sorpreso, all’inizio del suo pontificato, quando eliminò il Purgatorio come luogo di espiazione dell’anima prima di accedere all’Inferno o in paradiso. Certo, ripeto, sono tutte metafore e credenze infarcite di superstizioni e tradizioni che nei secoli si sono radicate nelle abitudini dei fedeli, ma, Santità, ci faccia ancora credere che quell’alito del bue e dell’asinello possa ancora scaldare il cuore di quest’umanità, ormai troppo stanca e disillusa…
Restiamo umani

martedì 13 novembre 2012

(A) social network


Sempre più spesso mi sento porre questa domanda: ti ho cercata su Facebook, come mai non sei iscritta?...oppure: ma come, non sei iscritta a Facebook?... e tante sono le richieste che mi giungono da ogni dove, tanti gli inviti che mi raggiungono al mio indirizzo e-mail, anche da parte di persone che non ho la più pallida idea di chi siano, e che chiedono la mia amicizia… No , non sono iscritta, e allora? Sono domande e inviti che a qualcuno farebbero venire il complesso di inferiorità, facendoli sentire emarginati da questo giostra cibernetica quale è FB, ormai consideratala la terza nazione più abitata del mondo, come se chi non è iscritto, automaticamente avesse perso il soggiorno felice in questo "utopico" Paese delle Meraviglie.
Io no, non sono iscritta a FB e non per questo mi sento inferiore o fuori dal mondo:sono consapevole che questa è una presa di posizione però non è che voglio fare una crociata anti-FB: chi si vuole iscrivere, è libero di farlo. Non mi va che ci si iscriva solo perché così si è fuori dal giro, anche perché quando chiedo: “perché dovrei  iscrivermi su Facebook, mi rispondono Perché lo fanno tutti. Beh, io non sono tutti."
Non sono neanche contro la tecnologia anche perché sarei un'ipocrita visto che ho un blog... certo magari mi perderò qualche evento, ma non è la fine del mondo e ho comunque una vita sociale normale. Non è che se non ho FB, non ho più una vita, ma  tutte le argomentazioni che mi sono state portate come prove dell'indispensabilità e della bellezza di questa esperienza sono state dalla sottoscritta soppesate accuratamente…e le conclusioni alle quali sono giunta mi hanno portata a pensare che posso sopravvivere anche senza un account su FB.
Perchè, a parer mio, e specifico mio (quindi potrei sbagliarmi), vedo molto FB come un volersi sentire molto star, come un vip di tendenza e forse è per questo che in molte foto (non tutte) le donne sembrano delle attricette e gli uomini degli sciupafemmine..
Poi, questa cosa di farsi degli amici! devo dire che è proprio una cosa della quale sentivo il bisogno!... infatti, ogni volta che devo parlare con uno di loro, mi vedo costretta a ricorrere ai segnali di fumo o ai piccioni viaggiatori… quando ero adolescente, l'unico mezzo per comunicare con gli amici era il telefono fisso della propria abitazione (che non tutti possedevano).
Qualche volta, specie agli amici più lontani, ci si azzardava anche a scrivere una lettera… poi arrivarono i telefonini, gli SMS, gli MMS, le e-mail, Messenger & simili, con tanto di webcam e microfoni...
...e qualcuno fa ancora fatica a contattare i propri amici? mi sembra difficile crederlo, a meno di vivere nel cuore del deserto del Sahara o nella tundra siberiana e, anche in quei casi, non ne sarei del tutto sicura.
L'argomento principe dei sostenitori del social network, però, è questo: puoi ritrovare le tracce di persone con le quali hai perso i contatti da tempo, come i tuoi compagni di scuola alle elementari e alle medie…
Eh, beh, questo sì che mi convince!... sono indecisa se cercare quelli che mi emarginavano, quelli che mi invidiavano, quelli con la puzza sotto il naso, ma poi, se ho perso i contatti con della gente da lungo tempo, dovrò pur aver avuto un ottimo motivo, no?
Insomma, per concludere, e per ritornare su FB, non avverto nessun bisogno di iscrivermi e di certo non lo voglio fare per assecondare una moda o per rimanere, come già ripetuto, fuori dal gruppo. Quest'ultima cosa la trovo molto infantile…ma poi, quale gruppo?

Insomma, vivere senza FB si può!!