venerdì 31 maggio 2013

Oh, Bella Ciao...



Nel giorno dei suoi funerali, pubblico l'ultimo testo scritto da Franca Rame.

Siamo nel Paradiso terrestre. Dio ha creato alberi, fiumi, foreste animali e anche l’uomo. O meglio il primo essere umano ad essere forgiato non è Adamo ma Eva, la femmina!
Che viene al mondo non tratta dalla costola d’Adamo ma modellata dal Creatore in un’argilla fine e delicata. Un pezzo unico, poi le dà la vita e la parola.
Il tutto 'prima' di creare Adamo; tant’è che girando qua e là nel paradiso Eva si lamenta che… della sua razza si ritrovi ad essere l’unica, mentre tutti gli altri animali si trovano già accoppiati e addirittura in branco. Ma poi eccola incontrare finalmente il suo 'maschio', Adamo, che la guarda preoccupato e sospettoso.
Eva vuol provocarlo e inizia intorno a lui una strana danza fatta di salti, capriole e grida da selvatica… quasi un gioco che Adamo non apprezza, anzi prova timore per come agisce quella creatura… al punto che fugge nella foresta a nascondersi e sparisce; ma viene il momento in cui il Creatore vuole parlare ad entrambe le sue creature, umane. Manda un Arcangelo a cercarli. Quello li trova e poi li accompagna dinnanzi a Dio in persona. L’Eterno li osserva e poi si compiace: «Mica male! Mi siete riusciti… E dire che non ero neanche in giornata! Voi non lo sapete perché ancora non ve l’ho detto ma entrambi siete i proprietari assoluti di questo Eden! E sta a voi decidere cosa farne e come viverci. Ecco la chiave». E gliela getta. «Vedete, qui ci sono due alberi magnifici (e li indica), uno – quello di sinistra – dà frutti copiosi e dal sapore cangiante. Questi frutti, se li mangiate, faranno di voi due esseri eterni. Sì, mi rendo conto che ho pronunciato una parola che per voi non ha significato: eternità… Significa che avrete la stessa proprietà che hanno gli angeli e gli arcangeli, vivrete per sempre, appunto in eterno! A differenza degli altri animali non avrete prole, perché, essendo eterni, che interesse avreste di riprodurvi e generare uomini e donne come voi, della vostra razza? L’altro albero invece produce semplici mele, nutrienti e di buon sapore. Ma attenti a voi, non vi consiglio di cibarvene! E sapete perché? Perché non creano l’eternità… ma in compenso, devo essere sincero, grazie a loro scoprirete la conoscenza, la sapienza e anche il dubbio. Ancora vi indurranno a creare a vostra volta strumenti di lavoro e perfino macchine come la ruota e il mulino a vento e ad acqua. No, non ho tempo di spiegarvi come si faccia, arrangiatevi da voi. … tutto quello che scoprirete; e ancora queste mele, mangiandole, vi produrranno il desiderio di abbracciarvi l’un l’altro e di amarvi… non solo, ma grazie a quell’amplesso, vi riuscirà di far nascere nuove creature come voi e popolare questo mondo. Però attenti, alla fine ognuno di voi morirà e tornerà ad essere polvere e fango. Gli stessi da cui siete nati. Pensateci con calma, mi darete la risposta fra qualche giorno. Addio».
«No. Non c’è bisogno di attendere, Padre Nostro! – grida subito Eva – Per quanto mi riguarda io ho già deciso, personalmente scelgo il secondo albero, quello delle mele. S devo essere sincera, Dio non offenderti, a me dell’eternità non interessa più di tanto, invece l’idea di conoscere, sapere, aver dubbi, mi gusta assai! Non parliamo poi del fatto di potermi abbracciare a questo maschio che mi hai regalato. Mi piace!!! Da subito ho sentito il suo richiamo e mi è venuto un gran desiderio di cingermi, oh che bella parola ho scoperto: cingermi!, cingermi con lui e farci… come si dice?! Ah, farci l’amore! So già che questo amplesso sarà la fine del mondo! E ti dirò che, appresso, il fatto che mi toccherà morire davanti a tutto quello che ci offri in cambio: la possibilità di scoprire e conoscere vivendo… mi va bene anche quello. Pur di avere conoscenza, coscienza, dubbi e provare amore… ben venga anche la morte!».
Il Padreterno è deluso e irato quindi si rivolge ad Adamo e gli chiede con durezza: «E tu? Che decisione avresti preso? Parlo con te, Adamo, sveglia! Preferisci l’eterno o l’amore col principio e la fine?».
E Adamo quasi sottovoce risponde: «Ho qualche dubbio ma sono molto curioso di scoprire questo mistero dell’amore anche se poi c’è la fine».

Grazie, Franca...

domenica 26 maggio 2013

Un corpo e un'anima


Ho  la fortuna di avere un corpo che non voglio  perdere, se non altro perchè in esso alberga la mia anima.
Ho avuto la smisurata benedizione di avere un corpo smagrito che si è ribellato a se stesso nutrendo un alieno da eliminare prima che eliminasse me.  Ora, con un corpo più in forma, mi accingo a combattere di nuovo contro l’alieno che vorrebbe eliminarlo, insieme alla mia anima. Sarà il mio inno alla vita questo ospite odiato che  osservo allo specchio e tocco, monitorando i cambiamenti e valutando le implicazioni e chiedendomi quanto e come dovrà cambiare  ancora il mio futuro. Un corpo che mi  fa pensare - è lì… dietro una barriera di pochi centimetri di carne ed ossa … così vicino e così distante -.  Ho dovuto imparare ad ascoltare e a leggere il mio corpo. Un corpo che ha dimostrato una tempra eccezionale, che ha resistito e ha saputo fondersi di nuovo insieme all’anima … è una macchina che ha mostrato la sua efficienza nella sua fragilità e che ha tutta l’intenzione di reagire anche a quest’altro attacco… giuro che sarà così!

 

domenica 12 maggio 2013

Festa della Mamma


Auguri alle mamme!


Felice la mamma che sa donare la vita per i figli.
 
Felice la mamma che ama i figli ma non fa dell'amore una prigione.

Felice la mamma consapevole che i figli non sono sua proprietà ma un dono per il mondo.

Felice la mamma che sa educare con dolcezza e determinazione.

Felice la mamma che sa pregare con i figli

Felice la mamma che educa alla gratuità.

Felice la mamma che vive con i figli esperienze d'amore, di rispetto e solidarietà.

Felice la mamma che intuisce le difficoltà dei figli e li sostiene con parole e gesti.

Felice la mamma che veglia sui figli lasciando che seguano la loro strada.

Felice la mamma che condivide con i figli gioie e dolori.

Felice la mamma che insegna ai figli a essere migliori e non i migliori.

Felice la mamma che è felice di essere mamma.
Anonimo

giovedì 2 maggio 2013

Che fine ha fatto lo spread?


Che strano il nostro paese. Poco più di un anno fa il prof bocconiano Monti volava nei sondaggi, era la figura in cui gli italiani riponevano più fiducia, i partiti ne subivano il protagonismo, e forse anche il fascino. La parola d’ordine era: austerità! Chiamato al capezzale di un’Italia moribonda (cosi ci è stato detto), il professore spiegava ad un paese attonito, smarrito, che bisognava fare un po’ di sacrifici per risalire la china, mettersi al riparo dalla speculazione, evitare di finire come la Grecia. Bisognava “salvare” l’Italia, insomma, e lui era lì, a mettere nell’impresa tutta la sua esperienza, di accademico, di burocrate europeo e di consulente finanziario di grandi banche.
Poi sono arrivate le elezioni, e il professore ha un po’ indorato la prospettiva, promettendo tagli alle tasse ed inedite misure di sostegno all’economia, smentendo la perentorietà di certe misure che aveva appena varato.
Passate le elezioni, il film che avevamo visto (pardon, che ci avevano fatto vedere) per più di un anno e mezzo è diventato, d’incanto, un pastone in bianco e nero, sbiadito, come certi film neorealisti degli anni cinquanta. Gli attori protagonisti hanno indossato altri abiti, hanno iniziato a recitare nuovi copioni, sono passati, senza colpo ferire, da un genere all’altro, dal dramma alla farsa, nell’arco di poche settimane. Tutti hanno cancellato dal loro vocabolario la parola rigore, mettendo al primo posto, tra i punti dei lo programmi, il tema della lotta all’austerità. Come a dire: cari italiani, fin qui abbiamo scherzato. Cucù.
Si arriva così, dopo un parto cesareo molto difficile - che ha visto nell’attesa del travaglio, la ri-elezione di Giorgio II, perché manco un presidente sono stati in grado di eleggere – a varare un governo di “larghe intese” , una sorta di minestrone che include quasi tutti i partiti, della serie vecchio arco costituzionale DC.
Al suo insediamento il nuovo (?) Presidente del Consiglio ha reso noto il programma del suo governo: una serie di interventi economici nei settori più delicati che, così, a lume di naso, richiederanno quintalate di miliardi di euro… dove li prenderà? non eravamo il paese a rischio Grecia?...i tagli alla spesa sociale, la pressione fiscale che ha una spirale recessiva devastante per lavoratori, imprese, famiglie…dopo la cura dimagrante del professor Monti, il paese ha fatto un balzo all’indietro di 27 anni, con migliaia di imprese chiuse, con  la perdita, di centinaia di migliaia di posti di lavoro 
Nel nuovo scenario post-elettorale, tuttavia, insieme all’austerità, anche lo spread è passato di moda. Sì, fa le sue oscillazioni giornaliere, peraltro abbastanza contenute e fisiologiche, senza che nessuno ne faccia più l’argomento principe delle proprie sortite politico-mediatiche.
E allora, ecco, che sorge spontaneo e maligno  il mio dubbio: ma non è che il professore bocconiano, col suo fare triste, mesto e petulante, ha preso i nostri soldi e ha finanziato le banche?... evidentemente le logiche della speculazione sono molto più sofisticate, ed anche più subdole, di quello che ci volevano far credere i professori al governo! Non solo: è sempre più evidente che la speculazione non si combatte spremendo i cittadini come limoni, perché così facendo si ottiene l’effetto contrario. Sembra che questo l’abbiano finalmente capito:  il silenzio di Monti potremmo leggerlo perfino come il segno di un suo ravvedimento? forse.
Questa crisi economica ha messo in luce una crisi politica senza precedenti dal dopoguerra ad oggi. Gli autori di questo disastro meriterebbero un processo pubblico, ma sono ancora lì, a raccontare però una storia molto diversa da quella raccontataci per più di un anno e mezzo… sarà difficile trovare in questo nuovo governo un deputato disposto ad invocare nuovo rigore per il paese, almeno a parola. Anche tra quelli che, nel precedente parlamento, le misure di austerità di Monti le hanno votate tutte.
Prendiamo il lato positivo di questa storia tutta e solo italiana, allora. E auguriamoci che il nuovo governo riparta col piede giusto, senza inciampare in uno spread che, alla luce dei fatti, è stata tutta una favola per rendere i ricchi più ricchi e i poveri più poveri…ma questa è un’altra storia