domenica 15 marzo 2009

Il mondo di Martina




Venerdì 3^ ora, III C: dò il cambio al collega di Matematica, entro in classe, saluto i ragazzi e noto che Martina, al secondo banco, non si alza, è tutta presa da qualcosa che la estranea da ciò che succede in classe. Presto più attenzione, la osservo... e noto tra i suoi capelli lunghi e ricci (bellissimi, tra l'altro) un filo mal celato...capisco subito: ha inforcato il suo ipode per non seguire la lezione precedente. Non dico nulla, fingo di non aver visto, faccio accomodare i ragazzi e mi appresto ad iniziare la lezione...chi è assente? e intanto osservo Martina la quale mi guarda, mi saluta con un sorriso, abbassa la testa sotto il banco e si sfila gli auricolari...meno male, penso, vuole seguire la lezione. La cosa mi fa piacere da un lato, mentre dall'altro mi fa riflettere...ma cos'è questo bisogno di musica di cui i giovani sembrano essere assetati? Cos'è quell'ossessione settimanale che li ammassa nelle discoteche? E poi i bagni di folle ai concerti, le solitudini coi walkman sparati nelle orecchie, anche durante le ore di lezione. Cos'è questo bisogno di suoni, i più primitivi, i più ritmici, i più cadenzati?
Non voglio chiamarlo bisogno d'aggregazione, nè crollo delle ideologie, nè sesso, che saranno pur vere,, ma, secondo me, non arrivano a quella radice profonda a cui i giovani tendono, in cui non è contemplato un "progetto di vita", ma quel tempo primordiale, originario, che ha nel corpo il suo semplice ritmo di cui la musica, in particolare quella rock, è la più gelosa custode. Sono nuove mutazioni antropologiche, oppure le nuove frontiere dell'infantilismo agevolato?
Ai tempi di Giovanni Pascoli ci si inteneriva volentieri sul "fanciullino" che sarebbe dentro di noi. battendo manine e sgranando occhioni. Attualmente, invece, sembra che ci si affligga e crucci (mica tanto) a causa dei "bamboccioni" che vagano e ciondolano intorno a noi. Rimpinzati di Barbie, play station, peluches, di fumetti e cartoons e sitcoms tv con molta melassa e molto sangue, scuole, spiagge, spinelli, spari, morti, stupri, millionaire, posta elettronica, chat, poliziotti, cesaroni, solidarietà umanitaria, serial killer, motorini, alcol, hamburger "no problem", "come stai?", "tutto bene", "okkei". E mamme soddisfatte che cinguettano "ma sono solo ragazzi!!!...", anche davanti a figli quarantenni che allattano i figli in passeggino. Pasolini già parlava di "omologazione" consumistica di massa. Io la chiamerei "omogeneizzazione", perchè la serialità si sviluppa con l'alimentazione a base di omogeneizzati, che poi uniformano anche lo spirito e l'anima.Siamo circondati da pecorelle, con l'istinto del gregge o del "branco", come dicono eminenti esperti psicologi e criminologi, quando tre o quattro pecorelle si allontanano dal gregge per sbranare anche le stesse compagne di ovile. E Martina? Martina, forse, non appartiene al gregge, è sola e la sua solitudine la riempie con l'ipode, che è il suo amico, perchè le consente di estraniarsi dal gruppo, o dalle persone che non vuole ascoltare, perchè in quell'ipode c'è tutto il suo mondo, nel quale, sicuramente non è contemplata la Matematica.

Nessun commento: