lunedì 17 dicembre 2012

Lettera a Gesù Bambino


Caro Gesù Bambino,
Ti scrivo oggi perché se si avvererà la profezia dei Maya, il giorno di Natale non ci saremo più…???!!!
L’anno scorso non scrissi a Te, bensì a Babbo Natale e chiusi il mio post così:
 “… Vorrei, infine, per me e i miei cari, niente di più di ciò che ho, la pace e la salute, mi basta così, considerando il momento storico-economico-finanziario che stiamo vivendo.Caro Babbo Natale, che pensi, ti chiedo troppo? “

 … le ultime parole famose!... è successo di tutto di più, soprattutto alla mia salute, ma tant’è, ora sto meglio e devo avere pazienza … però è arrivato un bimbo bello come Te: Tommaso, che è l’amore della nonna.
Allora, per non sbagliarmi, quest’anno, sommessamente, ma con un nuovo slancio, voglio scriverTi che non Ti ho dimenticato. Certo: un po' trascurato, questo sì. .. ma… Tu mi capisci e sai cosa ho dovuto sopportare…
 Ti scrivo di nuovo, perché  torno ad aver ancora bisogno di sogni e belle favole, come facevo da piccola per confidarTi i miei desideri. Veramente in questo momento tutti abbiamo bisogno di sogni…
E tuttavia Tu sai bene come vanno certe cose e perché siamo arrivati a questo punto di non ritorno:  ci facciamo prendere dentro dai cambiamenti del mondo e un po' alla volta si finisce col cambiare anche noi. E così è stato. Appena le condizioni economiche sono migliorate, ci siamo sentiti ricchi e abbiamo cominciato a praticare i modi e le mode dell'agiatezza che sono cose, queste, che s'imparano subito e senza bisogno che qualcuno ci spieghi che coi soldi è comunque un gran bel vivere.
E Tu invece, che sei venuto al mondo in una stalla come l'ultimo dei poverelli, francamente non eri intonato a comparire in mezzo a quel lusso sfavillante delle nostre vetrine sempre traboccanti d'ogni bendidio, delle quali solo pochi potevano godere.
Babbo Natale sì, lui sì che è  ben più rappresentativo del nostro improvviso benessere! con quel suo sgargiante costume rosso cocacola, che dispensa doni favolosi come mai s'erano visti prima. Anche questo è stato un sogno... e noi tutti dentro quel sogno a capofitto.
Ma oggi una nuova realtà ci sorprende: dopo tanti anni di spensieratezza, quasi da un giorno all'altro, ci dicono che non siamo più ricchi e che in realtà non lo siamo mai stati per davvero. O se anche lo siamo stati per un po', non poteva durare per sempre.
A ripensarci, adesso sembra quasi che sia stata tutta una messinscena e anche Babbo Natale è ormai un attore secondario e s'è ridotto ad arrampicarsi lungo le facciate delle case, tanto da somigliare più a un ladro che a un fantoccione che porta regali...
Triste Natale questo del 2012!... Natale di sacrifici. Ma non bisogna perdersi d'animo.
Intanto io mi appresto ad accogliere i miei figli, il mio nipotino e a vivere con serenità questo Natale, senza pensare  a ciò che di brutto mi ha portato il 2012, ma riflettendo sulle gioie che mi ha regalato, sui momenti pieni di speranza, di fiducia e di positività che ho vissuto e che mi hanno permesso di esserci ancora…

Ciao, caro Gesù. TVB

 

 

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