giovedì 16 febbraio 2012

Il falso profeta

Ora lo devo dire, anzi scriverlo: ho aspettato prima di farlo proprio per vedere come sarebbe andata a finire. Parlo del caso Celentano, artista italiano che sa fare solo una cosa: cantare. E basta. Non fatelo parlare, per piacere, primo: non è capace; secondo: dice solo ca….., senza argomentare le sue tesi stupide e vuote quanto lui. Ci siamo da poco sbarazzati di un omuncolo che diceva di essere l’unto del Signore, il nuovo Cristo sulla terra ed ecco quest’altro che predica come un profeta. ma che predica, poi? ma tu lo capisci quando parla? parla??? biascica, altro che! sputacchia, beve mentre parla, il grande oratore!
E vogliamo parlare della sua strombazzata beneficenza? ma con quali soldi? fa beneficenza con i soldi del nostro canone! Altro che “pagherà 200mila euro di tasse, di tasca sua”… ma fatemi il piacere! Sapete come pagherà le tasse? Con gli altri soldi che incassa con gli sponsor, che hanno fatto a lotta e cazzotti per piazzare i loro spot durante i suoi interventi e gli incassi per la pubblicità superano di gran lunga le 200mila euro che pagherà di tasse! E si permette di predicare, di sdottorare sui preti (ho apprezzato solo l'accenno che ha fatto di don Gallo...ma il popolo sanremese lo conosce?), i frati, su come dovrebbero predicare il Vangelo, la critica, i giornali da chiudere, le offese ai giornalisti… ma dài, non è possibile.
E qualcuno si lamentò l'anno scorso del compenso preso da Roberto Benigni quando, nella stessa trasmissione, dallo stesso palco e in soli 20 minuti  raccontò al popolo italiano il Risorgimento, con parole, enfasi e trasporto come nessuno mai, o come quando recitò a memoria tutti i canti dell’Inferno dantesco… momenti di alta cultura televisiva, come non mai..
Ho visto l’intervento  sanremese su youtube, ho letto e sentito (per forza, non si scrive e non si parla d’altro in Italia in questi giorni!) e mi chiedo: ma 14 milioni e rotti di italiani come fanno a stare fino all’una di notte a sentire certe cose?
Però, ora che ci penso, la risposta me la so dare:  perché Sanremo è Sanremo…

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