venerdì 14 dicembre 2012

La scuola che non c'è


Da quando si è scoperto che lo spot per pubblicizzare la scuola pubblica è stato girato in una scuola sì, ma privata – probabilmente perché regista e ideatori del suddetto spot han pensato che andare a riprendere una scuola pubblica reale, con i banchi scrostati, i solai che cadono in testa ai bimbi dell’asilo (è successo proprio ieri, in una scuola dell'infanzia di Roma, ma il bello è che i giornali titolano "solo lievi danni per una bambina di 5 anni"...), le lavagne a gessetto e in cui gli unici computer disponibili sarebbero stati catorci scassati e non tablet di ultima generazione, sarebbe stato troppo deprimente – una domanda mi frulla in testa, da porre all’esimio ex collega Vecchioni, che, con voce ispirata e carisma da cantautore ex docente di liceo, si è prestato a far da testimonial allo spot.
Mi scusi, esimio ex collega, ma non Le è  venuto in mente che ai nostri  sfigatissimi ex colleghi (perché ormai io e Lei siamo in pensione), non cantautori, che nelle scuole pubbliche scassate e poco fotogeniche ci lavorano tutti i giorni e sono destinati pure a restarci all’infinito (perché al contrario di noi alla pensione forse non arriveranno mai), con quello spot fasullo girato in una bella e linda scuola privata, dotata di strutture che  loro sognano, li sta un po’ prendendo per il sedere?
Ma poi, esimio prof, quando mai Lei ha varcato la soglia di un'aula godendo di aspettative eterne per "motivi artistici", guadagnando fior di quattrini e ora si gode la pensione dello Stato?...mah...misteri delle caste! 

 

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