lunedì 27 gennaio 2014

Pensioni... congelate :(

In questo momento storico in cui succede l’incredibile e l’impossibile in ogni settore della società, prendo spunto  dalla notizia della donna che ha tenuto per quattro anni il cadavere della mamma in frigo, per fare delle semplici considerazioni. Non mi soffermerei  sul  rapporto tra la figlia e la madre, né sui tristi dettagli: la treccia, il colbacco, il cane Pepe. Mi sembra, invece, più rispettoso tacere su una vicenda che rivela un abisso di dolore e solitudine enormi.
Ma voglio partire da questo fatto terribile di cronaca  per tirar fuori un tema che pure, quanto a sofferenza – ma questa volta causata da scelte politiche e sociali – non scherza … è un tema che suscita in me un sentimento di pura  rabbia, e del quale tuttavia presto non si potrà più tacere …
 Cosa succede quando un anziano, unica fonte di reddito di una famiglia, in qualsiasi modo composta (come quella di Novara, madre e figlia), finisce perché la persona muore? Nel caso di questa figlia, che con tutta evidenza ha agito in questo modo solo perché profondamente malata, poche centinaia di euro, che le consentivano però, (a soli cinquantadue anni non può certo percepire la pensione di vecchiaia) di sopravvivere.
Oggi questa è la situazione dell’Italia: da un lato, persone che vivono esclusivamente grazie a pensioni di genitori anziani e nonni; dall’altra, la mancanza – l’unico paese in Europa – di un sussidio di disoccupazione universale, come ad esempio il reddito minimo, di cui tanto si è discusso per non arrivare a nulla. Quando si parla di lavoro e disoccupazione, si parla quasi sempre di lavoro dipendente e sussidi da perdita di lavoro dipendente, come la cassa integrazione. Ma per tutti quelli che hanno un lavoro precario,  e soprattutto per tutti quelli che non hanno lavoro e basta  non c’è nulla, neanche un euro. Sono milioni di persone: ragazzi, e poi trenta - quarantenni, cinquantenni esodati o che hanno perso un lavoro autonomo…
Se non sei vecchio, se sei sano, ma se non hai un lavoro e non riesci a trovarlo  in che modo sopravvivi?...
 Mistero. O meglio no: tutti lo sanno, politici compresi, ma il silenzio sul tema è assordante, a parte il rumore di chi sta portando avanti le proposte di reddito minimo. Dare 500 euro a tutti quelli che sono senza alcuna entrata costerebbe moltissimo. Ma è una questione improrogabile. O presto le storie come quelle di Novara si moltiplicheranno, e non solo a causa di una patologia psichica, ma per cruda necessità.
 Giuro che io non mi sentirei di giudicare una persona disperata che, priva di reddito, senza sapere in alcun modo come sopravvivere, decidesse di seppellire un parente senza denunciarne la morte
 È una provocazione, ovviamente, ma indignazione e moralismo non servono: servono risposte politiche concrete.


Nessun commento: