
La manovra finanziaria ha solo riaperto un dibattito già avviato da diversi anni da uomini politici, in carica e non, il cui unico interesse, in questo momento, è svendere il Molise: invece di vedere cosa fare per mantenere l’identità di regione unita e unica, invece di evitare di farci arrivare a questo punto, questi che fanno? Pensano a quale regione limitrofa sia meglio aggregarsi, quale regione più prossima pronta ad accoglierci con chissà quali accordi e quali interessi.
Cose da pazzi! Nell’anno in cui si festeggiano i 150 dell’Unità d’Italia, questi pensano a disunirla di nuovo. Il nord, con il federalismo, forse vorrà ricostituire il Lombardo-Veneto, che diventerebbe la periferia austriaca, o il regno di Sardegna, periferia francese, lo Stato Vaticano (a proposito, ma le tasse perché non le paga?), il Regno delle due Sicilie o il Regno di Napoli, al quale dovrebbe appartenere questo fantomatico nuovo Molisannio/Molidaunia. E’ come quando quel personaggio politico molto folkloristico e molto scostumato del nord, avvezzo a spernacchiare anche il Capo dello Stato, si mise in testa di rifare i confini d’Italia assegnando alle nuove fantomatiche regioni nomi tipo: il MoliseMarocco e la CalabriaSaudita. Volevamo lamentarci? Sta succedendo così anche in Molise!
Dunque: la provincia di Foggia non s'arrende e spinge con la sua proposta di costituire una nuova regione fondendo la Capitanata al Molise, Molise e Daunia tutto racchiuso in un acronimo: Moldaunia; lo stesso l’Abruzzo, al quale siamo stati cuginamente uniti fino al 1963 quando, sempre per altre ragioni politiche, si decise di “staccare” il Molise e renderlo autonomo; anche Benevento si appella alle origini sannite dei due popoli per allearsi in un abbraccio “sconfinato”. E tutto questo perché? perché la manovra prevede la soppressione di alcune province che non hanno i requisiti per essere definite tali. Ma com’è che in altre regioni la provincia come ente istituzionale è determinante e in altre no? Serve o non serve un’istituzione come la provincia? Se serve tutte le regioni devono averla (per quelle piccole come la nostra basterebbe una); se non serve togliamole di mezzo in tutte le regioni, perché così ci fanno capire che è solo uno squallido di gioco di poltrone! E così è … se ci pare!
Che poi questi soloni che ora blaterano di unirci a quelli, no è meglio a quegli altri, ma dai, di là ci sono più poltrone per tutti … hanno fatto della soppressione delle province il loro cavallo di battaglia per l’imminente appuntamento elettorale regionale e ora che fanno?... si lamentano, sfilano in cortei, fanno comizi per criticare la manovra, ma sotto sotto cercano già il loro posto al sole in qualche altra regione … ma a che gioco stanno giocando? Ma veramente credono che gli elettori non abbiano il dono di capire i loro inciuci???
Proprio uno di questi soloni, fino a pochi anni fa, rivendicava la sua identità molisana e, con molti intercalari autoctoni, tipo “… ma che c’azzecca?…”, disse una cosa incredibile che suscitò curiosità, stupore e meraviglia, manco a parlare fosse stato un marziano:” Io sono molisano, non abruzzese”. E ora? Propone di ripristinare quel rapporto di cuginanza con l’Abruzzo; un altro sannita purosangue blatera di origini sannite comuni: bene ... e cosa ha fatto lui per questi fratelli sanniti quando ha occupato tutti i posti occupabili nell’arco costituzionale di Montecitorio? Il nulla eterno … quindi, ognuno vorrebbe coltivarsi l’orticello più vicino a casa sua, a scapito di questa piccola regione “isolata e dimenticata”, come diceva sempre il mio caro nonno.
Ho scritto di getto e in modo gergale questo post, perché nelle mie vene scorre anche sangue sardo e, si sa, i sardi sono intolleranti ad ogni forma di ingiustizia e violenza più di altri popoli (forse perché la loro storia è piena di ingiustizie e violenze), ma l’altra metà del mio sangue è orgogliosamente molisano: sono nata, cresciuta, vissuta e vivo tuttora in questa regione, di cui rivendico l’autonomia e l’identità!
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