lunedì 22 agosto 2011

Aiutooooo!!!... mi si sono ristretti i confini…

L’ho sempre detto da tempi non sospetti: stiamo attenti che fra un po’ ci cancellano anche dalla cartina geografica … e fra un po’ succederà! Chi lo tira di qua, chi lo spinge più in là, chi lo divide a metà, chi addirittura in tre, chi già ha trovato un nuovo nome, chi già ha fatto accordi con altre regioni, chi ha permesso l’installazione di un parco eolico nella zona archeologica più bella d’Italia, chi ha venduto e svenduto pezzi di attività industriali … insomma: il Molise è in svendita, approfittatene! sono gli ultimi saldi di stagione, lo si svende al miglior offerente …
La manovra finanziaria ha solo riaperto un dibattito già avviato da diversi anni da uomini politici, in carica e non, il cui unico interesse, in questo momento, è svendere il Molise: invece di vedere cosa fare per mantenere l’identità di regione unita e unica, invece di evitare di farci arrivare a questo punto, questi che fanno? Pensano a quale regione limitrofa sia meglio aggregarsi, quale regione più prossima pronta ad accoglierci con chissà quali accordi e quali interessi.
Cose da pazzi! Nell’anno in cui si festeggiano i 150 dell’Unità d’Italia, questi pensano a disunirla di nuovo. Il nord, con il federalismo, forse vorrà ricostituire il Lombardo-Veneto, che diventerebbe la periferia austriaca, o il regno di Sardegna, periferia francese, lo Stato Vaticano (a proposito, ma le tasse perché non le paga?), il Regno delle due Sicilie o il Regno di Napoli, al quale dovrebbe appartenere questo fantomatico nuovo Molisannio/Molidaunia. E’ come quando quel personaggio politico molto folkloristico e molto scostumato del nord, avvezzo a spernacchiare anche il Capo dello Stato, si mise in testa di rifare i confini d’Italia assegnando alle nuove fantomatiche regioni nomi tipo: il MoliseMarocco e la CalabriaSaudita. Volevamo lamentarci? Sta succedendo così anche in Molise!
Dunque: la provincia di Foggia non s'arrende e spinge con la sua proposta di costituire una nuova regione fondendo la Capitanata al Molise, Molise e Daunia tutto racchiuso in un acronimo: Moldaunia; lo stesso l’Abruzzo, al quale siamo stati cuginamente uniti fino al 1963 quando, sempre per altre ragioni politiche, si decise di “staccare” il Molise e renderlo autonomo; anche Benevento si appella alle origini sannite dei due popoli per allearsi in un abbraccio “sconfinato”. E tutto questo perché? perché la manovra prevede la soppressione di alcune province che non hanno i requisiti per essere definite tali. Ma com’è che in altre regioni la provincia come ente istituzionale è determinante e in altre no? Serve o non serve un’istituzione come la provincia? Se serve tutte le regioni devono averla (per quelle piccole come la nostra basterebbe una); se non serve togliamole di mezzo in tutte le regioni, perché così ci fanno capire che è solo uno squallido di gioco di poltrone! E così è … se ci pare!
Che poi questi soloni che ora blaterano di unirci a quelli, no è meglio a quegli altri, ma dai, di là ci sono più poltrone per tutti … hanno fatto della soppressione delle province il loro cavallo di battaglia per l’imminente appuntamento elettorale regionale e ora che fanno?... si lamentano, sfilano in cortei, fanno comizi per criticare la manovra, ma sotto sotto cercano già il loro posto al sole in qualche altra regione … ma a che gioco stanno giocando? Ma veramente credono che gli elettori non abbiano il dono di capire i loro inciuci???
Proprio uno di questi soloni, fino a pochi anni fa, rivendicava la sua identità molisana e, con molti intercalari autoctoni, tipo “… ma che c’azzecca?…”, disse una cosa incredibile che suscitò curiosità, stupore e meraviglia, manco a parlare fosse stato un marziano:” Io sono molisano, non abruzzese”. E ora? Propone di ripristinare quel rapporto di cuginanza con l’Abruzzo; un altro sannita purosangue blatera di origini sannite comuni: bene ...  e cosa ha fatto lui per questi fratelli sanniti quando ha occupato tutti i posti occupabili nell’arco costituzionale di Montecitorio? Il nulla eterno … quindi, ognuno vorrebbe coltivarsi l’orticello più vicino a casa sua, a scapito di questa piccola regione “isolata e dimenticata”, come diceva sempre il mio caro nonno.
Ho scritto di getto e in modo gergale questo post, perché nelle mie vene scorre anche sangue sardo e, si sa, i sardi sono intolleranti ad ogni forma di ingiustizia e violenza più di altri popoli (forse perché la loro storia è piena di ingiustizie e violenze), ma l’altra metà del mio sangue è orgogliosamente molisano: sono nata, cresciuta, vissuta e vivo tuttora in questa regione, di cui rivendico l’autonomia e l’identità!






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