sabato 25 aprile 2009

I figli


I figli

I vostri figli
non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie
della fame che in se stessa
ha la vita.
Essi non vengono da voi,
ma attraverso di voi.
E non vi appartengono
benché viviate insieme.

Potete amarli,
ma non costringerli
ai vostri pensieri,
poi che essi hanno i loro pensieri.
Potete custodire i loro corpi,
ma non le anime loro,
poi che abitano case future,
che neppure in sogno
potrete visitare.

Cercherete di imitarli,
ma non potrete farli
simili a voi,
Poi che la vita procede
e non s’attarda su ieri.

Voi siete gli archi
da cui i figli,
le vostre frecce vive,
sono scoccati lontano.

L’Arciere vede il bersaglio
sul sentiero infinito,
e con la forza vi tende,
affinché le sue frecce
vadano rapide e lontane.

In gioia siate tesi
nelle mani dell’Arciere,
Poi che, come ama
il volo della freccia,
così l’immobilità
dell’arco.
Kahil Gibran

E i figli sono le risposte che la vita dona a ognuno di noi.
Sono loro l’essenza del vostro sorriso.
Sono sangue e carne della vostra carne
ma non il vostro sangue e la vostra carne.
Loro sono i figli e le figlie della fame che la vita ha di se stessa.
Attraverso di voi giungono, ma non da voi.
E benché vivano con voi, non vi appartengono.
Affidategli tutto il vostro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi:
La vita è una strada che sempre procede in avanti e mai si ferma sul passato.
Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono stati scoccati in avanti.

Kahlil Gibran, Il profeta

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