L’occhio
lucido e un sorriso inebetito vengono a qualsiasi età, ma soprattutto quando si
festeggiano 40 anni di matrimonio… dopo
quarant’anni, due figli e un nipotino siamo ancora insieme, a vivere altre
esperienze, anche se, soprattutto quelle degli ultimi due anni, non del tutto gioiose e positive.
Non è una
fiaba, ed è qui il bello: è quotidianità, è normalità, la stessa che molti
ripudiano etichettandola come noia, abitudine… ma che il più delle volte è
invece stima, complicità, gratitudine, rispetto… e questi sono doni molto
preziosi, da custodire gelosamente.
Sono la prova
che si può fare: si può essere appagati e sereni di condividere il proprio
percorso con un’altra persona, con quell’unica persona che sa far emergere la
parte migliore di noi con semplicità, anch’essa, insieme alla normalità, sempre
più ingiustamente sottovalutata.
La semplicità
è la capacità di mettere sul piatto
tutto ciò che ognuno ha da dare all’altro perché il matrimonio è come un
tandem: per andare avanti si pedala in due e il bello di essere sulla stessa
bici è che quando uno è stanco non resta indietro, perché sarà il compagno a
spingere sui pedali per entrambi. Ci saranno salite, ci saranno curve, ci
saranno buche e magari non sempre la strada sarà ben illuminata e visibile: ma
sul tandem non si è soli!
Oggi dico che
essere arrivati fin qui, per me soprattutto, è qualcosa di straordinario, e lo
è perché festeggiamo anche le basi di una vita condivisa, tra noi due, tra
padre e figli e tra madre e figli: rapporti che corrono su binari paralleli, ma
che non possono escludersi o sovrapporsi.
E questi 40
anni sono speranza: non di farcela, ma di ricordare perché siamo saliti su quel
tandem, sono l’occasione per ricordare qualcosa di semplice, naturale, come respirare…
E io sono
felice di aver la possibilità di festeggiare ancora il nostro anniversario di
nozze, di esserci ancora!
AUGURI!!!
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