Cara amica,
pochi giorni fa mi hai comunicato “anche
io sono colpita dalla tua stessa bestia e spero di avere la tua stessa grande
forza…” naturalmente sono rimasta senza fiato per qualche secondo… poi ho
razionalizzato, ti ho telefonato e abbiamo approfondito la tua situazione. Mi
hai confessato di aver paura di non farcela a sopportare un nemico così, che
già la vita con te è stata dura, che non avrai mai la forza che ho io…no, cara
amica mia, non è così: la forza ti verrà, ce l’hai dentro di te, devi solo
concentrarti su te stessa, non sentirti una “malata”, ma reagisci, per
dimostrare alla bestia che tu sei quella forte, e non lei!
Forse pensi che io sottovaluti il tuo
problema: non lo sottovaluto affatto (lo
sai che sono 2 anni che combatto con la bestia), semplicemente, penso che tu sei qui, io sono qui: questo è ciò che importa. Tutto il resto sono storie, sono
illusioni e timori che non ci riguardano per nulla, la felicità è la gioia di
essere qui, ora, in questo preciso istante…
Ecco, cara amica, è proprio questo che vorrei farti capire: la paura di morire
ci fa morire prima del tempo.
Io so che tu hai paura, perché credi di avere ancora poco tempo da vivere: è la
stessa cosa… sei triste pensando al
passato, a tutti i dolori e a tutte le fiere delusioni che la vita non ti ha
risparmiato… sei triste perché pensi di aver sofferto troppo… non è questo il
momento di pensarci, ora devi solo guardare avanti con fiducia e realizzare ciò
che ti aspetterà e il modo di affrontarlo…
Mia cara, sei piena di rimpianti, che non servono a nulla, e di rimorsi, che ti
tormentano con i loro fantasmi irreali.
Sì, irreali: il passato è passato, e tu ora sei qui, che ti piaccia o non ti
piaccia. Non puoi farci niente, non dipende da te.
Da te dipende una cosa sola, e questa la puoi fare: aprire gli occhi e
risvegliarti, e dire a te stessa: «Sono viva e voglio continuare a vivere»… ma
come si fa?... mi chiederai…
Devi ritrovare te stessa, perché noi, tutti, ma soprattutto noi donne,trascorriamo anni e decenni in compagnia di uno straniero, di uno sconosciuto,
più o meno frustrato e amareggiato: e quello sconosciuto siamo noi. Non ha mai
avuto fiducia in se stesso, si è sempre preoccupato eccessivamente di quello
che gli altri pensavano di lui.
E così, per far contenti gli altri e mettere a tacere i propri sensi di colpa,
lo sconosciuto si è sacrificato.
Giorno dopo giorno, anno dopo anno...per tutta la vita.
Ma adesso arriva una bestia rompiscatole e ti dice: «Basta dormire! Hai dormito
abbastanza. Ora è giunto il momento di svegliarsi, di aprire gli occhi.»
Tu non vorresti, hai paura.
Ti sei affezionata alle tue sicurezze, alle tue comodità di disperata. Hai
vissuto in una tranquilla disperazione, ci stavi così bene, dopotutto: una
bella nicchia calda dove autocommiserarti e piangere di nascosto, in santa
pace. Io in questo percorso doloroso che sto vivendo da due anni, ho preso
coscienza che per vivere bene questa vita, bisogna spogliarsi delle false
sicurezze e aprirsi alla vita, mettersi in gioco.
Ciò che ti è stato impedito prima, puoi farlo adesso, puoi veder cadere le mura
della prigione in cui si è vissuti, e lasciarti inondare dalla fiducia, da
quella forza che ti farà distruggere la bestia...
E’ filosofia di vita spicciola la mia? non so, ma ho maturato questa
consapevolezza con la malattia e, ti assicuro, mi aiuta ad andare avanti.
Forza, amica mia, non sei sola, insieme ce la faremo…
Tvb
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