venerdì 25 aprile 2014

La Bella e la Bestia

Cara amica,

pochi giorni fa mi hai comunicato “anche io sono colpita dalla tua stessa bestia e spero di avere la tua stessa grande forza…” naturalmente sono rimasta senza fiato per qualche secondo… poi ho razionalizzato, ti ho telefonato e abbiamo approfondito la tua situazione. Mi hai confessato di aver paura di non farcela a sopportare un nemico così, che già la vita con te è stata dura, che non avrai mai la forza che ho io…no, cara amica mia, non è così: la forza ti verrà, ce l’hai dentro di te, devi solo concentrarti su te stessa, non sentirti una “malata”, ma reagisci, per dimostrare alla bestia che tu sei quella forte, e non lei!

Forse  pensi che io sottovaluti il tuo problema:  non lo sottovaluto affatto (lo sai che sono 2 anni che combatto con la bestia), semplicemente, penso che tu sei qui, io sono qui: questo è ciò che importa. Tutto il resto sono storie, sono illusioni e timori che non ci riguardano per nulla, la felicità è la gioia di essere qui, ora, in questo preciso istante…

Ecco, cara amica, è proprio questo che vorrei farti capire: la paura di morire ci fa morire prima del tempo.
Io so che tu hai paura, perché credi di avere ancora poco tempo da vivere: è la stessa cosa…  sei triste pensando al passato, a tutti i dolori e a tutte le fiere delusioni che la vita non ti ha risparmiato… sei triste perché pensi di aver sofferto troppo… non è questo il momento di pensarci, ora devi solo guardare avanti con fiducia e realizzare ciò che ti aspetterà e il modo di affrontarlo…
Mia cara, sei piena di rimpianti, che non servono a nulla, e di rimorsi, che ti tormentano con i loro fantasmi irreali.
Sì, irreali: il passato è passato, e tu ora sei qui, che ti piaccia o non ti piaccia. Non puoi farci niente, non dipende da te.
Da te dipende una cosa sola, e questa la puoi fare: aprire gli occhi e risvegliarti, e dire a te stessa: «Sono viva e voglio continuare a vivere»… ma come si fa?... mi chiederai…
Devi ritrovare te stessa, perché noi, tutti, ma soprattutto noi donne,trascorriamo anni e decenni in compagnia di uno straniero, di uno sconosciuto, più o meno frustrato e amareggiato: e quello sconosciuto siamo noi. Non ha mai avuto fiducia in se stesso, si è sempre preoccupato eccessivamente di quello che gli altri pensavano di lui.
E così, per far contenti gli altri e mettere a tacere i propri sensi di colpa, lo sconosciuto si è sacrificato. 
Giorno dopo giorno, anno dopo anno...per tutta la vita.
Ma adesso arriva una bestia rompiscatole e ti dice: «Basta dormire! Hai dormito abbastanza. Ora è giunto il momento di svegliarsi, di aprire gli occhi.»
Tu non vorresti, hai paura.
Ti sei affezionata alle tue sicurezze, alle tue comodità di disperata. Hai vissuto in una tranquilla disperazione, ci stavi così bene, dopotutto: una bella nicchia calda dove autocommiserarti e piangere di nascosto, in santa pace. Io in questo percorso doloroso che sto vivendo da due anni, ho preso coscienza che per vivere bene questa vita, bisogna spogliarsi delle false sicurezze e aprirsi alla vita, mettersi in gioco.
Ciò che ti è stato impedito prima, puoi farlo adesso, puoi veder cadere le mura della prigione in cui si è vissuti, e lasciarti inondare dalla fiducia, da quella forza che ti farà distruggere la bestia...

E’ filosofia di vita spicciola la mia? non so, ma ho maturato questa consapevolezza con la malattia e, ti assicuro, mi aiuta ad andare avanti.

Forza, amica mia, non sei sola, insieme ce la faremo…

Tvb



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