domenica 16 ottobre 2011

Le Lacrime degli Angeli

Oggi è la giornata mondiale dell’alimentazione, da vent’anni  celebrata in tutto il mondo allo scopo di aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica sul problema della fame nel mondo.
Ma in vent’anni i risultati sono stati  meno che niente.
Io vi invito a leggere queste poesie tratte dal libro “Le lacrime degli angeli” scritto da Blessing Sunday Osuchukwu. Buona lettura!
CURRICULUM VITAE
Dati personali:
Nome e Cognome: Bambino Africano
Data di nascita:       Dodici anni fa
Luogo di nascita :   Villaggio Africano
Residenza:               Campo profughi

Titoli di studio:
  • Secondo anno di scuola elementare
  • Laurea onoraria nel riconoscere i suoni delle bombe
  • Laurea onoraria nel riconoscere le potenze delle mine e dei fucili diversi
Esperienze lavorative:
  • A 6 anni: operaio in una ditta che produce mattoni
  • A 7 anni: responsabile settori “minori” in un cantiere edile
  • A 8 anni: sottufficiale in un campo di addestramento
  • A 9 anni: guerriero feroce e affidabile
  • Da 10 anni in poi: mercenario professionista
Hobby:
  • Ricercare acqua potabile dappertutto
  • Ricercare cibi nei bidoni dell’immondizia
  • Disinnescare le bombe e resistere alla fame
PS: per le referenze si prega di contattare l’UNICEF

                                                                                              In Fede
                                                                                          Bambino Africano

MA CHE COLPA HO?
Che colpa ho se il giorno della nostra partenza dal cielo
siamo stati mandati in posti diversi sulla Terra.
Che colpa ho se il mio si chiama Africa?

Che colpa ho se il giorno del mio arrivo sono stato ricevuto
da un allevatore di bestiame anziché da un ginecologo.
Che colpa ho se la mia sala parto si chiama campo profughi?

Che colpa ho se i primi suoni che ho sentito nella vita
erano quelli di bombe, mitra e fucili.
Che colpa ho se la prima parola che ho imparato
è stata “nemico”?

Che colpa ho se per dissetarmi devo fare dei buchi nella terra
per cercare qualche goccia d’acqua.
Che colpa ho se per sfamarmi devo aspettare il giorno fortunato
in cui qualche pannocchia e fagioli vengono lanciati da un aereo amico?

Che colpa ho se i miei giocattoli sono proiettili,
bombe a mano e mine inesplose.
Che colpa ho se l’unica giostra che conosco
si chiama “bunker”?
 
             Che colpa ho se i miei amici inseparabili si chiamano
             dissenteria, malaria e colera.
             Gli amici che fanno di tutto per non lasciarmi solo
             neanche per un giorno.
            Che colpa ne ho se la parola vaccino per me esiste
            solo nelle favole?
 
            Che colpa ho se mi hanno convinto che per vivere
            qualcuno (il nemico) deve morire da qualche altra parte.
            Che colpa ho se nonostante la mancanza di cibo e acqua
            sono “cresciuto” molto in fretta ugualmente,
           diventando un adulto solo a quattro anni?
           Che colpa ho se io sono un bambino africano!!!???

NATO SENZA LA CAMICIA
A otto anni sono finalmente contento perché non ho più niente, oltre la mia vita, da regalare al mondo crudele.
A sette anni ho dovuto dare la seconda gamba dopo aver camminato su una mina.
A sei anni ho dato mia nonna, che mi voleva tanto bene, quando la bomba è caduta sul mercato del quartiere.
A cinque anni ho potuto dare il mio migliore amico e la sua famiglia quando sono stati colpiti dall’epidemia del momento.
A quattro anni i ribelli mi hanno tagliato le braccia, quel giorno hanno anche rispedito mio padre al suo creatore.
A tre anni mi hanno amputato la prima gamba a causa di un’infezione nel campo profughi.
A due anni ho dovuto dare la mia mamma che stava per darmi una sorellina.
A un anno mi hanno reso zoppo per un’iniezione con ago non sterilizzato.
A zero anni sono nato, sono uscito come un verme, senza neanche una camicia addosso!!!

L’ORFANOTROFIO
Vi prego di non chiedermi come mi chiamo
non chiedetemi il giorno della mia nascita
e non mi chiedete il segno zodiacale.

Vi prego di non chiedermi cosa mi piace mangiare
non chiedetemi le cose che mi piace fare
e non mi chiedete se ci sono delle cose che mi danno fastidio.

Vi prego di non guardarmi negli occhi,
se sono azzurri o verdi
non guardate le mie gambe e le mie braccia
se sarò alto o basso
e non guardate il mio gruppo sanguigno
se è compatibile con il vostro.

Vi prego di non chiedermi se voglio una madre
non chiedetemi se voglio un padre
e non mi chiedete se voglio essere un vostro figlio

Vi prego di non chiedermi se mi piace
la mia nuova famiglia
non chiedetemi se mi piace la mia nuova casa
ma se volete proprio chiedermi qualcosa …
perché non provate a chiedermi se ho scelto di nascere?

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