sabato 17 dicembre 2011

Lettera a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
mi piace pensare che tu esista e possa leggere queste righe, scritte da una povera illusa, adolescenziale nelle sue speranze, che scrive a te perché ti considera una “persona seria” , anche se sei un personaggio creato dalla sana fantasia dei popoli.
Decido perciò, di scriverli a te i miei bisogni e le mie richieste,  alternative non ce ne sono.
E di desideri ne avrei tanti …
Vorrei vedere la mia regione più considerata in Italia e libera da un monopolio politico da cui è attanagliata da ben 10 anni, senza dover ascoltare la promessa dell'ennesimo miracolo da compiere nei prossimi 5 anni.
Vorrei un ministro dell’istruzione che si occupasse della formazione dei giovani, del loro domani che solo gli studi seri  potranno loro garantire, anziché sforbiciare qua e là per impinguare le casse delle scuole private.
Vorrei un paese in cui la politica si decida alle camere e non nella camera da letto ..
Vorrei un paese in cui i giovani si riappriopriassero del loro futuro, manifestando pacificamente contro quello che non ritengono giusto, senza caschi, estintori, bastoni e madonne a pezzi.
Vorrei il rientro dalle cosiddette “missioni di pace” dei tanti giovani (volontari?) che non hanno altre alternative, se non quella di andare a morire in un paese che non è il loro.
Vorrei che i genitori non lasciassero a casa soli i figli, che li seguissero di più, che non delegassero tutto alla scuola e alla società, per non leggere più nei loro occhi quella struggente malinconia, quella solitudine e quella rabbia repressa che li rende tanto infelici.
Vorrei che i termini da ricordare di questo anno ormai alla fine non fossero solo "bunga bunga", "vajassa" e "munnezza".
Vorrei che l’Italia risorgesse presto da questa crisi, nonostante le batoste ingiuste ai soliti contribuenti.
Vorrei non sentire parlare di emergenza maltempo quando piove e/o nevica in inverno, così come non vorrei sentir parlare di emergenza caldo in estate.
Vorrei, infine, per me e i miei cari, niente di più di ciò che ho, la pace e la salute, mi basta così, considerando il momento storico-economico-finanziario che stiamo vivendo.
Caro Babbo Natale, che pensi, ti chiedo troppo?

Nessun commento: