Ci siete mai stati alla Città della Scienza? Io sì, quasi ogni anno, quand’ero
in servizio, con i miei alunni. Era un gioiello, un aiuto per noi insegnanti
per approfondire, tramite semplici esperimenti, le conoscenze dei ragazzi sul
meraviglioso mondo della scienza e della tecnica. Ma, come tutte le cose buone
e belle di questo maledetto Sud, è stata distrutta da sei punti di innesco,
quattro di benzina, due di sostanze chimiche. Incendio doloso, dicono gli
esperti.
Era un posto magico che ci dava la possibilità di capire piccole e grandi cose
che altrimenti non avremmo mai capito: c’era vita, gioia, fermento, stupore
negli occhi di piccoli e grandi, era un uscire dai testi scolastici per esserci
dentro, per fare… io lo so perché l’ho fatto, mi sentivo piccola e mi sentivo
grande: imparo questo, ma quante cose ancora non so e dovrei imparare?
E qualcuno sicuramente c’era nella Città della Scienza che insegnava che il
fuoco può svilupparsi per caso, ma non sempre è così, non a Città della Scienza.
Ardo di rabbia! quello era un posto altro, vivo, palpitante di voci, sguardi,
curiosità, fuoco… ma un fuoco diverso, alimentato dal vento buono... adesso
tutto è andato in fumo, restano solo macerie che non appartengono solo a Napoli
e ai napoletani. Quelle macerie appartengono a tutti noi e quelle macerie siamo
noi…perché, se davvero fosse doloso,dovremmo ardere, mentre chi l’ha provocato
dovrebbe bruciare all’ inferno…
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